Ahmadinejad aggredisce Israele: "Destinato a scomparire"

domenico d'alessandro

La sfida a Israele tocca il suo punto più alto. Mahmoud Ahmadinejad non sceglie, come al solito, la piazza di Teheran come luogo per i suoi attacchi a Gerusalemme: questa volta è proprio al confine tra Libano e Israele, in una roccaforte di Hezbollah. "Israele scomparirà", è stato l'incipit del discorso del Presidente iraniano a Bin Jbeil, luogo da sempre in mano al partito sciita. Davanti a 15 mila persone, il leader iraniano ha poi proseguito: "Il mondo dovrebbe sapere che i sionisti sono mortali. Non hanno alcuna possibilità, devono solo arrendersi e tornare nei loro Paesi di origine. Oggi la nazione libanese è viva ed è un modello per gli altri Paesi della regione. Abbiate fiducia - ha proseguito il Presidente - che la Palestina occupata sarà resa libera grazie alla forza e alla fede nella resistenza. Gli uomini di Dio stanno arrivando e l'ingiustizia finirà". "Noi saremo con voi fino alla fine", ha promesso Ahmadinejad ai membri e agli amici degli Hezbollah. Al termine della visita a Bin Jbeil Ahmadinejad si è trasferito a Qana, località diventata famosa nel 1996 per un bombardamento israeliano che causò la morte di 105 persone. In quella occasione il governo di Gerusalemme intendeva colpire gli Hezbollah, ma uccise solo civili. La visita di Ahmadinejad a Qana suona, ai governatori israeliani, quantomeno provocatoria: "E' chiaro che le sue intenzioni sono palesemente ostili ed è venuto a giocare con il fuoco", ha commentato Yigal Palmoral, portavoce del Ministero degli Esteri di Gerusalemme. Nel tardo pomeriggio di giovedì è giunta, puntuale, la replica del premier israeliano Benjamin Netanyahu: "Oggi dal confine con il Libano abbiamo sentito imprecazioni e un abominio - ha detto il Presidente, le cui parole vengono riportate dal sito web del quotidiano israeliano "Yedioth Ahronoth" - La risposta migliore a queste bestemmie è stata data 62 anni fa, con lo Stato e con tutto quello che abbiamo costruito e creato da allora. Guardate che Nazione, che Paese, che Esercito ha la popolazione di Israele. Continueremo a costruire e a creare il nostro Paese e a essere pronti a difenderlo", ha concluso Netanyahu.