Sì alla finanziaria. Tremonti: "Ora sviluppo"

Roberto Amaglio

Il giorno è di quelli campali. Dopo aver contenuto gli effetti della crisi e stabilizzato la situazione finanziaria italiana, il governo è pronto a varare la fase dello sviluppo. Ad affermarlo è stato quest'oggi il ministro delle finanze Giulio Tremonti, il quale ha convocato una conferenza stampa per illustrare l'approvazione della Legge di Stabilità da parte del Consiglio dei Ministri. "Da oggi avviamo la fase di sviluppo - ha esordito Tremonti -. Non potevamo farlo prima, perchè prima andava approvato il ddl di stabilità, come è avvenuto in tutta Europa. In Consiglio dei ministri c'è stata una discussione estremamente responsabile, e una unanime condivisione delle opportunità e dalle difficoltà che derivano dalla finanza pubblica di un grande paese in una fase critica". Non è così ottimista il ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan che, a margine dell'incontro con il collega francese Le Marie, ha commentato: "È una tragedia. Il problema è che non ci sono soldi". Fase di sviluppo - Strano parlare di fase di sviluppo e di condivisione dopo che tre ministri come Sandro Bondi (cultura), Maria Stella Gelmini (istruzione) e Stefania Prestigiacomo (ambiente) hanno protestato in modo eclatante per ricevere più risorse o, per dirla alla Bondi, maggiori defiscalizzazioni per gli enti culturali. Polemiche dribblate dal titolare di via XX Settembre, il quale invece parla di una "una discussione responsabile con un’unanime condivisione delle difficoltà che derivano dalla finanza pubblica". Oltre a minimizzare le tensioni interne all'esecutivo, Tremonti rilancia dettando la sua agenda. "Il nucleare, la pubblica amministrazione, il Sud, la tematica dei rapporti sociali fino alla riforma fiscale. Ecco i punti su cui ci impegneremo a partire da mercoledì prossimo, quando inizieremo a lavorare per preparare un ddl delega di riforma fiscale. Nell’attuale sistema esistono 242 regimi di esenzioni, questo significa che l'eccezione è la regola. Un esercizio da fare è vedere se quella cumulazione ha ancora un senso; noi lo discuteremo con le forze sociali ed economiche". Immancabile anche l'accenno all'Università, la cui riforma è stata giusto ieri bloccata per mancanza di fondi per l'assunzione di 9 mila ricercatori precari nei prossimi 6 anni (per un esborso di oltre 2 miliardi di euro, 900 milioni nell'anno 2010/11). "L’università è la prima delle voci che il governo ha intenzione di finanziare a fine anno col milleproroghe. Restano i tagli lineari del 10% previsti dalla manovra di luglio, ma il nostro impegno è mettere quanti più soldi e fondi possibili per gli Atenei e gli ammortizzatori". Legge di Stabilità - Come lo scorso anno, anche in questo 2010 la relazione finanziria è stata puramente tabellare, senza modifiche rispetto a quanto fatto a luglio con la manovra correttiva. Approvata in CdM, ora la Legge di Stabilità approderà nelle Aule del Parlamento, dove la maggioranza porrà la Questione di Fiducia. Spetterà comunque all'Ecofin, ha aggiunto il ministro Tremonti, "dire se il nostro piano e sufficiente, sufficientemente ambizioso e adatto alle prospettive di un grande Paese come il nostro: faremo delle proposte e aspetteremo delle risposte". Bossi esalta Tremonti - A sposare per primo la linea del ministro dell'economia è il Senatur Umberto Bossi. "Tremonti è un cancelliere di ferro, una specie di Bismarck. I soldi per l’università si troveranno. Abbiamo massima fiducia in Tremonti".