Berlino, apre il museo su Hitler
Berlino dedica una mostra a Hitler. Domani 15 ottobre si apre l’esposizione dedicata al Führer nel Museo di storia tedesca. Il percorso ‘Hitler e i tedeschi - Collettività nazionale e crimine’ che durerà fino 6 febbraio 2011, cercherà di spiegare “come mai un uomo insignificante come Adolf Hitler, vissuto nell’anonimato per oltre 30 anni, senza aver compiuto studi particolari, con esperienze politiche particolari, ha potuto trasformarsi in messia" spiega lo storico Hans-Ulrich Thamer, curatore dell’esposizione. Ci saranno centinaia di foto, manifesti di propaganda, libri e altri reperti della nascita e dell’affermazione del nazismo. Per l'occasione, torneranno in patria anche le uniformi del dittatore, ore custodite a Mosca. Il Museo di storia tedesca si trova, tra l’altro, vicinissimo alla piazza dell’Opera di Stato in cui, nel 1933, i nazisti avevano messo al rogo dei libri. L'argomento è molto delicato in Germania, ancora oggi, 65 anni dopo la caduta del Terzo Reich. "Non vogliamo fare nessun atto di devozione verso chi ha seguito Hitler" ha precisato Rudolf Trabold, portavoce del museo. Un primo progetto simile era stato bocciato dal comitato scientifico dell'istituto che temeva che la mostra si trasformasse in un’esaltazione di quel periodo. "Quello che vogliamo spiegare – ha aggiunto Thamer - non è tanto come la personalità di Hitler abbia potuto corrompere milioni di persone, quanto invece i meccanismi di adesione, di mobilitazione delle masse, ma anche di esclusione, che messi assieme, hanno tessuto la relazione fra il Führer e la popolazione". Per evitare ogni possibile malinteso, i pezzi esposti sono posizionati di traverso, sospesi e non a terra. Messo in obliquo è, per esempio, il dipinto che esaltava lo spirito guerriero del popolo tedesco. "I sette busti di Hitler sono stati chiusi in una vetrinetta - precisa uno degli organizzatori Klaus-Jürgen Sembach - così sarà impossibile mettersi in posa e fare la foto insieme a loro". La mostra non convince tutti. Il Bild, nel presentarla, si chiede se i visitatori capiscano davvero il vero intento della manifestazione. Il Financial Times tedesco parla della "rottura di un tabù". Ciò che preoccupa invece gli organizzatori è che qualcuno rovini le opere in mostra come è successo alla statua del dittatore esposta al museo delle cere Madame Tussauds.