Sarah, rilevate le impronte di più persone sul cellulare
Mentre si cerca di far luce sulle contraddittorie dichiarazioni di Michele Misseri, nel giallo di Avetrana una svolta potrebbe arrivare dalle analisi sul cellulare di Sarah Scazzi. Su quel telefono bruciacchiato i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Roma hanno trovato le impronte digitali di più persone. Il dato avvalora l'ipotesi ormai diffusa tra gli inquirenti che l'assassino non abbia agito da solo, ma si sia avvalso della complicità di qualcuno - forse di un parente forse della figlia - almeno nella fase dell'occultamento del cadavere. Misseri mente - Anche il legale di Misseri, Daniele Galoppa, è convinto che il suo cliente menta per coprire una persona a cui vuole bene. Intervenendo a Mattino 5, l'avvocato ha spiegato: "La contraddizione della testimonianza del mio assistito a proposito dell’uso del verbo al plurale, subito corretto, che farebbe pensare ad un eventuale complice nell’omicidio di Sarah è una goccia nell’oceano delle contraddizioni, e tra le molte contraddizioni questa mi sembra marginale. Michele Misseri è un uomo abituato a sacrificare se stesso per tutelare qualcuno". Galoppa ha anche precisato che il suo assistito non ha intenzioni suicide e che ieri, per la prima volta, ha dimostrato pentimento per il delitto commesso. A domanda del legale Misseri avrebbe risposto: "Mi sono pentito mentre quel pomeriggio, dopo aver sepolto nel pozzo il corpo di Sarah, mi sono messo a bruciare i vestiti". Le analisi sui cellulari - Il telefonino era stato consegnato ai carabinieri proprio dallo zio reo confesso lo scorso 30 settembre. Non aveva la batteria. L'uomo disse di averlo trovato casualmente nel suo podere, forse lanciato da un presunto rapitore che aveva portato via Sarah. Gli specialisti dell’Arma stanno indagando anche sui numeri di cellulare di Misseri, di Sabrina, di Ivano (amico delle due cugine) e di Mariangela, la ragazza con cui Sarah e Sabrina sarebbero dovute andare a mare quel pomeriggio del 26 agosto. Da questi telefonini sono partiti una serie di sms nelle ore a ridosso dell'omicidio, ma i messaggi risultano cancellati dagli apparecchi. Dalla ricostruzione degli sms si potrebbero conoscere gli spostamenti Misseri e della figlia. L'unico dato certo al momento è che i due quel pomeriggio, almeno fino alle 16.30, non fossero nella stessa zona, stando a quanto si rileva dalle celle telefoniche.