Cile: tutti salvi i 33 minatori/ GUARDA IL VIDEO
L'incubo ora è finito. Finalmente, dopo oltre due mesi passati intrappolati a oltre 600 metri di profondità tutti i 33 minatori sono stati tratti in salvo. Infatti, ieri sera poco prima delle 22.00 (ora locale) e intorno alle 3 del mattino (ora italiana) Luis Urzua 54 anni, l'ultimo dei minatori, capo turno e leader del gruppo sin dal giorno del crollo, ha riconquistato la libertà. Appena uscito dalla capsula Fenix riemersa in superficie, è stato subito avvolto nella bandiera cilena, come a voler simboleggiare come sino alla fine tutto il popolo: con preghiere, con aiuti di qualsiasi tipo, manifestazioni di affetto, si sia stretto intorno ai suoi "mineros". Un evento che sicuramente, ha risvegliato un amor di patria che da molto non si vedeva in Cile. Anche a livello politico e a detta di tutta l'opinione pubblica anche la posizione polititca del presidente Sebastian Pinera ne esce certamente rafforzata dalla vicenda."Ho fatto un turno di 70 giorni, un po' troppo lungo - ha scherzato Urzua con il presidente - sono orgoglioso di essere cileno". Tutti attorno a lui hanno applaudito intonando l'inno nazionale. "Mi congratulo con lei, è stato un ottimo capitano", gli ha detto il presidente Pinera che, al termine delle operazioni di soccorso, ha sigillato il pozzo ponendo metaforicamente fine alla vicenda seguita da mesi anche grazie a immagini e voci raccolte dal sottosuolo attraverso una sorta di cordone ombelicale che ha tenuto in vita i minatori. Festa in campo - Intanto non si attenua l'interessamento dei media sulla vicenda dei 33 minatori di San Josè. A fornire un nuovo spunto di colore alla loro drammatica storia a lieto fine, ecco che il 25 ottobre si svolgerà una partita di calcio tra i minatori e i loro soccorritori. A dare l'annuncio è stato il presidente cileno, Sebastian Pinera, uscendo dall'ospedale in cui sono ospitati i lavoratori. "I vincitori avranno il palazzo presidenziale della Moneda - ha detto scherzando - e i perdenti torneranno nella miniera".