Maroni: "Escludo il voto anticipato"
"Per come sono le cose escluderei il voto anticipato": con queste parole il Ministro dell'Interno Roberto Maroni (che oggi si è dovuto difendere anche da un'inchiesta per finanziamenti illeciti alla Lega) interviene, ancora una volta, sulla particolare situazione politica delle ultime settimane. Il titolare del Viminale, ad Alba per partecipare all'inaugurazione della Fiera internazionale del tartufo, spiega: "Le elezioni amministrative interesseranno 1080 Comuni e 14 Province e non si voterà prima dell’8 maggio. Non si potrà votare prima di questa data - ha spiegato il ministro - salvo che salti tutto, e il Presidente della Repubblica sciolga le Camere. Da come però si sono messe le cose - conclude Maroni - questo mi sembrerebbe da escludere. Punterei sulle amministrative a maggio". Federalismo - Il Ministro dell'Interno parla anche di federalismo: "Non mi sono mai illuso - dice Maroni - che si potesse fare per decreto: è un processo di trasformazione di una situazione degenerata ad una di maggiore responsabilizzazione, che richiede tempo. Sono convinto che dai prossimi anni si cominceranno a vedere i positivi effetti sul territorio. Il tema del federalismo - prosegue - è stato introdotto dalla Lega più di quindici anni fa, si tratta di cambiare un sistema molto centralizzato, che ha prodotto una spesa fuori controllo, che non responsabilizza chi spende, andando verso il federalismo, che vuol dire responsabilizzazione di chi spende e creare le condizioni perchè i soldi realizzati sul territorio rimangano lì. Stiamo sulla strada giusta, il processo è in atto e con gli ultimi provvedimenti presi in dirittura di arrivo". Il capo del Viminale ricorda infine "l'enorme massa di debito pubblico, 70 milioni di euro di interessi ogni anno, che chi governa deve gestire. Quando parliamo di Roma ladrona parliamo di quei ladroni che negli anni Ottanta hanno portato il debito pubblico al 110%. Una situazione di cui nostro malgrado dobbiamo farci carico. Siamo consapevoli che i comuni oggi soffrono ma convinti che presto le cose con il federalismo miglioreranno".