Giudici contro la Gelmini: obbligatorio assumere i precari dopo tre anni di fila

Michela Ravalico

I precari della scuola avranno un'arma in più da spuntare nella battaglia che li vede contrapposti al ministero guidato da Maria Stella Gelmini. Un giudice del lavoro del tribunale di Siena, infatti, ha stabilito che anche nel pubblico impiego, quindi nella scuola, deve essere applicata la normativa comunitaria che prevede l'assunzione a tempo indeterminato dopo tre contratti consecutivi nella stessa sede lavorativa. Soprattutto, ha spiegato il giudice, se si tratta di un posto di lavoro privo di titolare. La sentenza, emessa dopo la denuncia di una docente assunta dall'Usp (l'ex provveditorato) per sei anni di seguito, rischia di mandare a pezzi i piani del Miur e del governo sul fronte scolastico. La sentenza, se applicata a livello nazionale, avrebbe effetti catastrofici per le casse dello Stato, che proprio attraverso i tagli alla scuola stanno ottenendo delle sensibili riduzioni di spesa: nel 2009/10 furono 116.973 i docenti assunti per tutto l'anno, di cui oltre 20mila fino al 31 agosto, a cui vanno aggiunti almeno altri 60mila amministrativi, tecnici ed ausiliari, sempre con supplenza almeno fino al termine delle lezioni. Secondo Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, che ha avviato il nuovo anno con una campagna nazionale contro la precarietà, con questa sentenza "ora si attendono migliaia di richieste avanzate dal nostro sindacato in tutta Italia per la stabilizzazione di docenti e Ata. Entro la fine dell’anno scolastico saranno possibili nuove immissioni in ruolo, disposte dai giudici del lavoro".