Ocse: recessione fino al 2009

Silvia Tironi

Non sarà un futuro roseo, quello che attende, almeno nell'immediato, l'Italia e l'Europa. I Paesiappartenenti all''Ocse "sono sull'orlo di una recessioneprolungata di una magnitudo che non si vedeva da inizio anno'80". A lanciare l'allarme è l'Ocse, nell'Outlook economico semestrale che rivede alribasso le stime per il 2009rilasciate solo 2 settimane fa. Il Pil dell'area è orastimato a -0,4% (da -0,3%). Per l'area euro il calo previstoè -0,6% (da -0,5). Come conseguenza, prosegue, "il numero dei disoccupati potrebbeaumentare di otto milioni nei prossimi due anni". Salendo quindi a 42 milioni nel2010 dagli attuali 34 milioni. La crisi finanziaria domina l'outlook economico, avendocontagiato un numero ancor maggiore di istituzioni emercati, incluse le economie emergenti, che fino a pocotempo fa parevano relativamente immuni, sottolinea ilrapporto. "Le incertezze che gravano sulle previsionisono estremamente ampie. Molto dipenderà dalla rapidità concui sarà superata la crisi finanziaria", ha sottolineato ilnuovo capo-economista dell'Ocse, Klaus Schmidt-Hebbel. Per quanto riguarda l'Italia, "la recessione, iniziata all'iniziodell'anno, è probabile che si trascini per gran parte del 2009, come inmolti altri paesi dell'Ocse", rileva il rapporto": le stime del Pildell'Ocse a fine anno parlano di un calo dello 0,4% che nel 2009arriverà al -1% a fronte delle previsioni di crescita rispettivamentedello 0,5% e dello 0,9% del precedente Outlook di giugno. Per questo,l'Organizzazione chiede al governo italiano una attenta applicazionedei tagli previsti al pubblico impiego, in modo da contribuire a unmiglioramento dell'efficienza così come a una riduzione dei costi.Eprevede che il deficit di bilancio italiano torni a salire rispetto alPil, già da quest'anno fino a sforare nel 2010 - con un 3,1% per cento- la soglia prevista dal Patto di Maastricht.