Ciarrapico shock. "Fini traditore. Ha ordinato le kippah?"
Se alla Camera era stato Antonio Di Pietro a infuocare gli animi con delle accuse al vetriolo nella sua dichiarazione di voto, quest'oggi al Senato è stato Giuseppe Ciarrapico (Pdl) a scatenare una violenta boutade politica con degli affondo pesantissimi su Gianfranco Fini e la lealtà dei suoi uomini. Ciarrapico, nel suo intervento, ha definito i parlamentari di Fli "rinnegati" e "traditori". "Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le kippah (il copricapo maschile usato dagli ebrei osservanti all’interno delle sinagoghe) perché è di questo che si tratta: chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. Se la tenga. Quando andremo a votare vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini". E ancora. "Il presidente del Consiglio li ha beneficiati facendoli eleggere in parlamento e loro lo hanno tradito: il mio amico Giuseppe Tatarella si starà rivoltando nella tomba". Affermazioni pesantissime, che non a caso hanno scatenato una bufera a Palazzo Madama, con prese di distanza bipartizan dalle dichiarazioni di Ciarrapico. Il finiano Luca Barbareschi ha parlato di "parole imbecilli". Lehner ha chiesto "l’espulsione dal parlamento" del Senatore del Pdl. Angela Finocchiaro (Pd) ha invocato una presa di distanza da parte del Premier Berlusconi. "Anche questa una battuta infelice? Chiediamo al presidente del Consiglio di dissociarsi ufficialmente di fronte a una battuta che, per attaccare un politico, sfrutta con così poca decenza temi vergognosi che sono stati in passato alla base di terribili tragedie". E dal Pdl non sono tardate le bordate al collega. Gasparri, Quagliariello, La Russa e Cicchitto hanno stigmatizzato le dichiarazioni di Ciarrapico, definendole offensive e chiedendo le scuse immediate. Ciarrapico si difende - Il Senatore del Pdl, però, non ci sta a far la figura dell'antisemita, anzi, accusa media e avversari politici di strumentalizzare le sue dichiarazioni mal interpretate. "La Edizioni Ciarrapico srl è onorata di poter diffondere in omaggio da domani i titoli dalla stessa pubblicati a favore della storia d’Israele e della causa ebraica. A dimostrazione che nelle mie parole di oggi, fraintese o addirittura strumentalizzate, non vi era alcuna intenzione antisemita". La replica di Berlusconi - "Non voglio che una parola di troppo sfuggita a un nostro senatore possa ingenerare equivoci. In tutta la mia vita sono sempre stato amico di Israele", ha precisato il premier durante la replica al Senato. "Da ragazzo- aggiunge- ho avuto amici ebrei che mi hanno raccontato la sofferenza delle loro famiglie, ho abitato a Milano vicino a una scuola israelita. La visita al campo di Auschwitz mi ha offerto un sentimento di soidarietà incancellabile. Da allora - conclude il premier - mi sento anche io Israeliano".