Il Codice penale

Tatiana Necchi

No, non mi scandalizza quel video di youtube dove l’islamico Saad Arafat spiega come le donne vadano picchiate. Sono un relativista culturale e penso che non esistano verità assolute, dunque che non possiamo giudicare certi comportamenti con il nostro metro occidentale. Arafat, ospite della tv egiziana Al Naas, ha ammesso alcune condotte cui non possiamo opporci: neppure se vengono importate qui in Italia. Dice il Corano - secondo il predicatore - che la donna va pestata ma non sfigurata, al limite bastonata, ma senza romperle le ossa. «Istituendo la punizione delle bastonate», spiega, «Allah ha voluto rendere un onore e privilegio alle donne». Ma c’è del metodo, è la loro cultura, non possiamo sanzionarli per questo. Secondo Arafat vanno bene i calci, le scudisciate sulla pancia o farle la schiena nera, ma niente segni, così che lei, il giorno dopo, possa camminare piegata in due, ma con la faccia pulita. C’è una logica, una disciplina che non sta a noi sanzionare, appunto. Se la donna non vi offre da bere o non vi fa trovare la cena in tavola - precisa Arafat - le bastonate sono eccessive, bastano le minacce, mentre è dovere dell’uomo educare e «onorare» la donna che fa la difficile a letto. Quindi non mi scandalizza, non penso che vadano sanzionati: questi vanno proprio arrestati, dopodiché si fa pure un discorsetto ai secondini. Loro hanno i loro codici, noi il nostro.