Il Senato accelera sui nuovi pedaggi autostradali
I pendolari possono ancora una volta picchiare i pugni sul volante. Nonostante le sentenze contrarie del Tar, questo pomeriggio l’aula del Senato ha approvato in prima lettura il dl trasporti che, oltre ad approfondire la situazione del gruppo Tirrenia, ha spianato la strada all’introduzione di nuovi pedaggi autostradali in tratti al momento gratuiti. In particolare, si imprime un’accelerazione ad Anas nel suo impegno di realizzazione degli impianti e dei sistemi occorrenti per il pedaggiamento di segmenti di infrastrutture viarie interconnesse con le autostrade, un impegno la cui scadenza è fissata al 30 aprile 2011. I sì sono stati 133, i no 104, nessun astenuto. A favore hanno votato Pdl e Lega; contrari Pd, Idv, Udc-Svp-Autonomie. Il provvedimento, che scade il 5 ottobre, passerà ora all’esame della Camera. Alemanno la prende male - Un provvedimento, quello dei pedaggi, che ha spinto il sindaco romano Gianni Alemanno a chiedere una presa di posizione ai suoi colleghi del Pdl. "Ho chiesto ai deputati del Pdl di prendere una iniziativa politica perché i raccordi autostradali altamente frequentati non vengano tassati, primo fra tutti il Gra. Bisogna trovare una soluzione che tuteli i migliaia di pendolari romani che dal prossimo aprile potrebbero vedersi costretti a pagare un pedaggio sul Grande raccordo anulare. Proviamo invece a rinegoziare il contratto con la società autostradale". Nel decreto si è intervenuto anche sugli "stress test" sulle banche, sulla riapertura fino al 31 dicembre dei termini per la sottoscrizione da parte del ministero dell’Economia dei cosiddetti Tremonti bond e, infine, anche sulla Regione Puglia, a cui è stato consentito di integrare la documentazione trasmessa ai fini della riapertura tecnica relativa al Piano di rientro del servizio sanitario regionale: almeno per il governatore Vendola, un bel sospiro di sollievo. Per i pendolari, invece, Palazzo Madama non è stato altrettanto clemente.