Rifiuti in Abruzzo, arrestato l'assessore alla Sanità
E' stato arrestato stamani a Teramo l'assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Lamberto Venturoni. Il provvedimento, emesso dalla procura di Pescara a seguito di un'inchiesta sui rifiuti scattata nel 2008, è stato eseguito dalla squadra mobile di Pescara guidata da Nicola Zupo. Venturoni si trova ora ai domiciliari per corruzione, peculato ed abuso d'ufficio. Le manette sono scattate anche per il noto imprenditore Rodolfo Valentino Di Zio, proprietario della De.co, azienda del settore rifiuti. Soldi ai politici - Nell'ambito dell'inchiesta sono indagate complessivamente 15 persone con l'accusa di corruzione e associazione a delinquere. Risulterebbero coinvolti anche i senatori Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano. Nelle richieste dei Pm di Pescara spuntano anche soldi ai politici. I senatori Pdl avrebbero chiesto e ottenuto dagli imprenditori Di Zio il versamento di alcune decine di migliaia di euro a favore dei candidati a sindaco, poi eletti il 6 giugno 2009, di Teramo, Maurizio Brucchi, e Pescara, Luigi Albore Mascia, contributi elettorali versati una decina di giorni prima delle elezioni. Inoltre, la Deco, proprietaria dei locali della sede regionale del Pdl a Pescara non avrebbe fatto pagare per un certo periodo l'affitto. A ciò si aggiunge che Di Stefano avrebbe ricevuto da Rodolfo Di Zio "20 mila euro", con due bonifici distinti "accreditati in Napoli il 29 maggio e il 3 giugno 2009, al candidato al parlamento Europeo Crescenzio Rivellini, che ne girava 5 mila con proprio assegno a Di Stefano". Il termovalorizzatore - L'inchiesta ruoterebbe intorno al progetto di un impianto di bioessiccazione di rifiuti Tmb da realizzare sui terreni della società pubblica di gestione dei rifiuti a Teramo, la Team. Secondo l'accusa Di Zio per realizzare senza gara di appalto il termovalorizzatore, avrebbe elargito denaro. Mentre l'assessore Venturoni, allora presidente della Team, avrebbe messo a disposizione l'azienda per riuscire nel progetto. L'inchiesta - Le indagini durate due anni sono state condotte da un pool di tre magistrati della Procura di Pescara guidata dal procuratore capo, Nicola Trifuoggi, e i pm Gennaro Barone e Annarita Mantini. Gli arresti di oggi sono parte dell'inchiesta madre dalla quale è stato stralciato il provvedimento che nello scorso agosto mise agli arresti domiciliari l'ex assessore all'Ambiente della regione, Daniela Stati. Secondo gli inquirenti si tratta di una delle più grosse inchieste mai avviate in materia sul territorio nazionale.