Scuola, Napolitano: "Puntare su merito e qualità"

Eleonora Crisafulli

"Voi sapete che io sostengo con convinzione che nel portare avanti l’impegno comune e categorico per la riduzione del debito pubblico bisogna riconoscere la priorità della ricerca e dell’istruzione nella ripartizione delle risorse pubbliche disponibili. Si deve riformare con giudizio e non solo allo scopo di raggiungere buoni risultati complessivi. Se vogliamo che la scuola funzioni come un efficace motore d’uguaglianza e come un fattore di crescita, bisogna che si irrobustisca". Lo ha dichiarato il presidente delle Repubblica Giorgio Napolitano, aprendo il suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico, di fronte a 1600 ragazzi provenienti da tutta Italia con i loro docenti, nel cortile d’onore del Quirinale. Investire nell'insegnamento - Il capo dello Stato ha ribadito che "per elevare la qualità dell’insegnamento, occorre motivare gli insegnanti e richiedere che abbiano una adeguata formazione, ma anche offrire loro validi strumenti formativi e di riqualificazione. E su tutto questo è necessario investire. Nel passato non lo si è fatto abbastanza e si sono prodotte situazioni pesanti. Occorre dunque qualificare e riqualificare coloro che aspirano ad un'assunzione a tempo indeterminato".  Se vogliamo che la scuola funzioni come un efficace motore d’uguaglianza e come un fattore di crescita, bisogna che si irrobustisca". Sul numero di diplomati e laureati, Napolitano ha dichiarato che si sono fatti notevoli passi avanti. Tuttavia, "anche se stiamo correndo più in fretta di altri, non abbiamo raggiunto i Paesi più avanzati". Bisogna agire presto e "occorre spingere lo sguardo più lontano, pensare soprattutto all’Italia nella quale voi giovani vi troverete a vivere e vi porrete il problema del lavoro". Sia chiaro, "di cambiamento c'era e c'è bisogno". Ci vuole "più qualità, un rapporto più stretto tra istruzione e mondo del lavoro, un maggiore spazio alle competenze necessarie nelle società contemporanee". Questa, comunque, resta uno dei due aspetti fondamentali della funzione della scuola. L’altro è "essere un luogo di incontro e integrazione". Nord e Sud - Per Napolitano è necessario "riformare con giudizio, sanare squilibri, disparità, disuguaglianze", con particolare riferimento alle differenze tra nord e sud. Oggi, "la condizione sociale incide ancora sulla possibilità che i ragazzi progrediscano nell’istruzione", ma "gli studenti delle famiglie più povere possono essere più motivati, il vero svantaggio insuperabile è una famiglia che non crede nello studio. Perciò va costruita una cultura e una pratica del merito".