Sarkozy: "Tassa sulle transazioni finanziarie per la lotta alla povertà"
Quanto è lontano l’Onu dal raggiungimento degli obiettivi del millennio? La risposta a questa domanda verrà data nei prossimi giorni al Palazzo di Vetro, sede della 65° sessione di lavoro dell’organismo internazionale. Sui tavoli dei 140 capi di Stato e di governo i temi più spinosi che hanno contraddistinto in questi ultimi anni i dibattiti delle Nazioni Unite, su tutti quello della fame nel mondo. Gli otto punti – Al centro della discussione quei "celeberrimi" otto punti approvati ormai dieci anni fa e che dovrebbero essere raggiunti entro il 2015: dimezzare il numero delle persone che vive con meno di un dollaro al giorno, garantire l’istruzione primaria a tutti, promuovere la parità dei sessi, ridurre la mortalità infantile, migliorare la salute materna, garantire la sostenibilità ambientale, sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo e bloccare la diffusione l’Hiv-Aids, malaria e altre malattie e invertire la tendenza. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon ha detto che dei 145,7 miliardi di dollari promessi alle Nazioni Unite dai Paesi ricchi al G8 di Gleneagles, in Scozia, mancano ancora 26 miliardi. Il segretario generale ha insistito sulla necessità di un maggiore impegno politico e di una maggiore determinazione per centrare gli Obiettivi, fermo restando le difficoltà create dalla crisi prima finanziaria e poi economica mondiale. Ma sia gli esperti Onu sia le organizzazioni non governative impegnate su questi fronti sottolineano che per centrare tali obiettivi di miliardi ne servono altri 120. "So che c'è scetticismo, ma questa è una promessa, un progetto dei leader mondiali per risollevare miliardi di persone dalle loro condizioni di povertà" ha ribadito Ban Ki-moon. Proposta Sarkozy - Proprio in virtù del fatto che la sostenibilità economica degli otto punti rimane alquanto difficile, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha proposto una tassa su tutte le transazioni finanziarie. Italia inadempiente – A proposito di fondi mai pervenuti all’Onu nella riduzione della fame del mondo, Oxfam Italia tira le orecchie al Belpaese. "L’Italia si presenta al vertice Onu di New York sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio con una gravissima responsabilità – si legge in una nota diramata dall’associazione che si occupa della povertà e dei Paesi del terzo mondo –. Quasi metà degli aiuti promessi dall’Unione europea ai Paesi più poveri manca all’appello per colpa del nostro governo. L’Italia è responsabile di un ammanco del 40% rispetto agli aiuti promessi dall’Unione europea per raggiungere gli otto obiettivi sottoscritti nel 2000. A un appuntamento cruciale come il vertice Onu di New York, l'Italia rischia quindi di perdere la sua residua credibilità davanti al mondo intero".