"Ucciso da un hamburger": spot choc contro Mc Donald's / Guarda il video
Andrà in onda oggi negli Usa per la prima volta ma già si sono scatenate le polemiche per lo spot choc realizzato da un’associazione di medici, il Physicians Committee for Responsible Medicine (Pcrm), che prende di mira il colosso dei panini e, più in generale, il cibo dei fast food. Già il filmato del titolo è inquietante: “Consequences”, ossia conseguenze. Poi si vede una donna che piange, un medico e un uomo disteso su un lettino: chiaramente è morto. E in mano ha un panino con i segni di un ultimo morso. L’inquadratura prosegue sui piedi sino a quando non compare la celebre "M" e la scritta, da parodia, “I was lovin’ it”. Insomma: a ucciderlo è stato il morso all'hamburger. E intanto una voce, fuori campo, sottolinea i pericoli legati al “cibo spazzatura” come il colesterolo e pressione sanguigna alta e l'infarto. Sullo sfondo il consiglio di mangiare vegetariano. La pubblicità, che per il momento sta rimbalzando su molti siti e cliccatissimo su YouTube, sarà inizialmente trasmesso nelle aree di Washington. Solo in seconda battuta potrebbe essere diffuso in altre città statunitensi. Dal canto suo Mc Donald’s reputa lo spot "ingannevole e sleale" oltre che un’iniziativa "scandalosa dal punto di vista commerciale". Il colosso dell’hamburger confida comunque che i propri clienti riescano a percepire l’iniziativa della Pcrm come "propagandistica" e si augura che continuino ad adottare "scelte alimentari e stili di vita giusti per loro". Senza contare, poi, che la recessione sembra aver servito un assist al gigante del panino: grazie a prezzi a portata di qualsiasi portafoglio, i profitti mondiali hanno registrato un balzo in avanti del 12% nei primi sei mesi dell’anno, trainati dalle vendite registrate negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Intanto anche dalla Casa Bianca, con lady Michelle Obama in prima fila, arriva la guerra all’obesità e contro il cibo spazzatura. Dura anche la reazione della “National Restaurant Association” che ha definito l’iniziativa "irresponsabile" e intrapresa nel tentativo di spaventare il pubblico fornendo una "visione parziale della nutrizione".