Casini: "La caccia ai parlamentari è degradante"

Eleonora Crisafulli

Dopo la mancata adesione di Svp e Udc al gruppo a sostegno del Pdl guidato dal repubblicano Nucara, arrivano i commenti sul fallimento della "campagna acquisti" del premier. Intervistato da Marizio Belpietro a Mattino 5, il centrista Pier Ferdinando Casini sostiene che "la caccia ai parlamentari sia degradante per chi la fa e per chi la subisce". Il gruppo di responsabilità è già stato "archiviato perché non ci sono i numeri", dice il leader dell'Udc. "Non mi interessano le conversioni, ma il metodo con cui il premier si sta avviando a questa verifica: la caccia ai parlamentari è degradante per chi la fa e per chi la subisce, mi   sembra una cosa molto miope soprattutto per Berlusconi, che ha già una maggioranza di 350 parlamentari, ha il dovere di governare così come Fli ha il dovere di concorrere alla governabilità". Inoltre "il gruppo di Futuro e libertà gli ha assicurato che voterà il governo, per cui di cosa stiamo parlando?". Una fase nuova - Per Casini stiamo discutendo tutti di cose inutili  "mentre tante aziende non riaprono, tante famiglie non ce la fanno e tanti giovani non trovano lavoro. Parlare di caccia all’uomo è degradante. Sarebbe invece necessaria una fase politica nuova. All’Italia serve un governo di responsabilità nazionale. Berlusconi si dimetta, si rivolga a Udc e Pd e a quel punto tutte le forze responsabili diranno la loro. La mia linea non è cambiata di una virgola, non siamo ai saldi di fine stagione". Sostegno al  governo - Berlusconi presenterà 5 punti al Parlamento e "deve sapere che noi siamo un’area di responsabilità. Se nei cinque punti ci sarano cose positive e se da lì a poco il presidente del Consiglio tramuterà le parole in fatti, non avremo alcun problema a sostenere il governo. Mi consenta Berlusconi: il mio faro è la coerenza degli impegni presi con gli elettori, che ci hanno collocato all’opposizione”. Elezioni - L'Udc si sente di avere il vento in poppa e in caso di elezioni anticipate, non c'è dubbio che si candiderà da sola: "Stiamo parlando con  tutti e andiamo avanti come abbiamo fatto in tutti questi mesi, per costruire qualcosa di ampio. I sondaggi ci danno ragione e non sarà qualche polemichetta costruita in modo artificiale a fermarci". Quanto al federalismo, "al paese non servono gli spot federalisti. Di federalismo discutiamo ogni giorno. Finora - conclude Casini - questo federalismo non è stata una cosa seria". Ballarò bocciato - E a proposito di cose non serie, il leader dell'Udc esprime giudizi duri anche su Ballarò, la trasmissione di Floris in onda su Rai3. Dialongando in Transatlantico con Maurizio Lupi (ieri ospite della trasmissione), Casini ha annunciato la sua intenzione di non partecipare più al salottino politico, un po' quello che aveva fatto il Premier a suo tempo. "Meglio ricevere la telefonata di Belpietro e riuscire a parlare cinque minuti come ho fatto questa mattina piuttosto che andare da Floris e restare due ore a parlare della casa di Montecarlo. Gli italiani sono nauseati. Ieri ho spento la televisione, non ne potevo più. In queste trasmissioni ho deciso di non andarci più".