Futuri e liberali
Esercitazione per l’esame di giornalismo. Il candidato consideri che in Italia ci sono un mare di partiti e fondazioni e associazioni che corteggiano il futuro: c’è «Futuro e Libertà» di Gianfranco Fini, c’è «Italia Futura» legata a Montezemolo, c’è «Costruiamo il Futuro» di Maurizio Lupi, c’è «Identità e Futuro» di Adriana Poli Bortone, c’è «Futuro Plurale» (Futuri?) legato al Pd, eccetera. Consideri poi, il candidato, che ancora in Italia - come ha notato Luca Ricolfi sulla Stampa - c’è un oceano di forze politiche che si dicono liberali, immancabilmente liberali: per esempio i Liberali (quelli di Altissimo) e i Repubblicani e i Radicali; poi l’Udc di Pier Ferdinando Casini e l’Api di Francesco Rutelli, pure loro liberali; Montezemolo e i suoi amici ovviamente si dicono liberali, una parte del Pd è sicuramente liberale, senz’altro liberale è anche il progetto di Sergio Chiamparino; molti osservatori, infine, vedono nel partito di Fini una possibile destra liberale, mentre è noto che Forza Italia sin dal 1994 si atteggiava a partito liberale: di massa. Tutto ciò posto, il candidato ha a disposizione quattordici ore e venti per rispondere a due seguenti quesiti: 1) Com’è che pensano tutti al futuro e poi hanno l’età di Matusalemme?; 2) Com’è che si dicono tutti liberali e però hanno passato la vita nella Dc, nel Pci e nel Msi?