G8, Perugia chiede l'autorizzazione a procedere per l'ex ministro Lunardi

Michela Ravalico

Brutte notizie per l'ex ministro Pietro Lunardi. Dall'inchiesta sugli appalti del G8, quella ribattezzata l'inchiesta della Cricca, stanno saltando fuori elementi tali da rendere necessaria la richiesta di autorizzazione a procedere. Lunardi, infatti, è senatore della Repubblica. "Le accuse a carico dell'ex ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi raccolte dalla procura di Perugia nell'ambito dell'inchiesta G8 appaiono fondate e le emergenze processuali non depongono a favore di un provvedimento di archiviazione", si legge nella relazione del Tribunale dei ministri di Perugia. Per questo  il tribunale dispone la trasmissione degli atti al presidente della Camera per l'avvio della procedura parlamentare di autorizzazione a procedere. La «prospettiva accusatoria - si legge nel documento, giunto alla Camera - appare corroborata», sia per quanto riguarda la «contrarietà dell'atto ai doveri d'ufficio» sia con riferimento «all'utilità ricevuta». L'inchiesta - Quella che interessa Lunardi è il filone di inchiesta umbra che vede indagati per corruzione l'ex ministro assieme all'arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe. Nel mirino degli inquirenti c'è l'acquisto sottocosto da parte dell'ex ministro di un palazzo di "Propaganda Fide" in via dei Prefetti in cambio del finanziamento pubblico di 2 milioni e mezzo di euro per la ristrutturazione della sede della Congregazione in piazza di Spagna.