Napolitano: "Ci vogliono nuovi leader coraggiosi per rafforzare l'Europa"

bonfanti ilaria

"Io non vedo pericolo di morte imminente, ma un difetto di visione e di coraggio"- è questa la dichiarazione rilasciata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in merito al progetto dell'Unione Europea, al Forum Ambrosetti, a Cernobbio. "Ci vuole però una nuova generazione di leader che abbia visione e coraggio per portare avanti l'integrazione di cui abbiamo assoluto bisogno. Questa generazione di leader non può nascere per miracolo ma solo grazie ad una vasta mobilitazione della societá civile e politica" ha continuato il Capo dello Stato. E, in precedenza, il Presidente della Repubblica aveva già manifestato la sua fiducia nel Vecchio Continente: "'Continuo ad essere un credente nell' Europa''- ha proseguito- ''L'agenda per l'Europa si presenta piu' esigente che mai. Se nelle mie parole coglierete della drammatizzazione, non consideratela come una sottovalutazione degli sforzi compiuti nel 2010, ne' come manifestazione di pessimismo e arte della retorica. Non dobbiamo edulcorare la drammaticita' delle prove che l'Europa e' stata chiamata ad affrontare nell'urto della crisi globale, ne' la drammaticita' delle sfide che pesano sullo sviluppo''. Su questi temi, il Capo dello Stato ha sottolineato: ''Piu' saremo franchi e crudi, piu' potremo farcela''. Napolitano si è anche complimentato con la Bce e con la sua azione svolta durante la crisi, rivolgendosi al Presidente, Jean- Claude Trichet. "Il banchiere- ha riferito il Presidente- ha saputo tenere la barra dritta" durante la difficoltosa fase di attacco all'euro, senza "mai perdere di vista la crescita europea". ''Va dato merito - ha quindi proseguito Napolitano - alle istituzioni e ai Governi e alla Banca Centrale Europea intervenuta con particolare coraggio al Fondo Monetario Internazionale''. ''Si e' dunque incominciato a lavorare - ha concluso- su un' agenda, gia' sufficientemente definita, per rafforzare il sistema che ha dimostrato gravi falle, creando un meccanismo e un Fondo europeo delle crisi, prevenendo improvvise emergenze attraverso una piu' efficace sorveglianza di bilancio, un piu' stretto controllo dell'Eurostat, sull'elaborazione dei dati di finanza pubblica con la creazione di un'agenzia di rating per i rischi sistemici e la vigilanza macroprudenziale''. "L'Europa può contare nella politica internazionale - ha affermato il Capo dello Stato- soltanto parlando con la sua voce e portando avanti una politica estera, di sicurezza comune e il Trattato di Lisbona, finalmente entrato in vigore, ce ne offre gli strumenti". A detta del Presidente, dunque, sarebbe arrivato il momento di " riconoscere che nessuno Stato europeo, nemmeno i più forti e i più ricchi di tradizioni storiche, persino imperiali, nemmeno i più ricchi ed economicamente avanzati, nessuno potrà con le sue sole forze contare come nel passato se non contribuendo a costruire un'Europa più unita, efficiente e dinamica".  Napolitano ha quindi rivolto un saluto particolare al Presidente d'Israele, Shimon Peres, riconoscendo "lo sforzo che si sta facendo ora per dare un assetto pacifico alla tormentata area del Medio Oriente". Napolitano si è detto anche "rammaricato" che la sua assenza da Roma abbia impedito un incontro con il Presidente israeliano anche se si è detto sicuro che nei prossimi mesi ci sarà occasione di vedersi.