Esplode bomba davanti la casa del procuratore di Reggio Calabria
Paura nella notte a Reggio Calabria. Un ordigno ad alto potenziale è esploso nella zona di Parco Caserta in via Carlo Rossella, attorno alle 2, contro l'abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro. Al momento della deflagrazione Di Landro si trovava in casa insieme alla moglie. Nessuno è rimasto ferito. Sul posto sono intervenute immediatamente le forze dell’ordine. Il boato è stato avvertito da molti residenti della zona. Secondo quanto è emerso dai primi accertamenti l’ordigno, davanti al portone dell’abitazione del procuratore, era collegato a una miccia a lenta combustione e sarebbe stato confezionato con tritolo. L'esplosione ha provocato danni gravi anche al portone dell’edificio in cui abita Di Landro. Il palazzo, invece, non ha subito danni strutturali. Nell’edificio davanti al quale è stato fatto esplodere l’ordigno abitano, oltre a quella del magistrato, altre quattro famiglie, ma non c'è alcun dubbio, secondo gli investigatori, che l'intimidazione fosse diretta contro il procuratore generale. Gli artificieri delle forze dell’ordine hanno bonificato tutta l'area per essere certi che non fossero pronte altre bombe. Sul posto sono giunti gli uomini della polizia con il questore Carmelo Casabona e i carabinieri del reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il tenente colonnello Carlo Pieroni. L’attentato segue quello dello scorso 3 gennaio contro la sede della Procura generale reggina. In seguito ci sono state una serie di intimidazioni ai danni di magistrati di Reggio Calabria. La bomba contro la Procura generale della città e le minacce ai magistrati, indussero a gennaio il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a compiere una visita in città per esprimere la sua solidarietà e il premier, Silvio Berlusconi, a riunire un consiglio dei ministri proprio lì approvando un piano straordinario per la lotta contro le mafie. Vicinanza - Anche la politica, nonostante i giochi di potere e le frizioni, si è stretta al procuratore calabrese. Solidarietà a Di Landro sono arrivate da tutti gli schieramenti e anche dall’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, monsignor Vittorio Mondello.