Stiffoni e forconi
Simpatizzare per la Lega, voglio dire, non credo che significhi accettare tutte le cazzate dette da chiunque. Ieri, per esempio, faceva capolino il senatore Piergiorgio Stiffoni (Lega) con un’uscita discretamente sconcertante: «Quella liberale è una rivoluzione ormai vecchia e stantia che non ha portato negli anni alcun beneficio». Uhm, interessante: i principi liberali sono alla base della costituzione degli Stati Uniti e di tutte le moderne democrazie, ma forse Stiffoni - che lavorava in banca, e che è di Treviso - parla una lingua propria. Poi scopri altre gemme della sua attività politica. Disse nel 2003: «Gli immigrati hanno un colore della pelle diverso, cosa facciamo di quelli rimasti in strada dopo gli sgomberi? Il forno crematorio di Santa Bona non è ancora pronto». Poi ha definito i romeni «un popolo di stupratori» e disse che dovrebbero lasciare l’Europa. Poi ha proposto il divieto di fumare nella propria auto, poi un tatuaggio per tutti i nordici con scritto «Sono un padano, sono un cristiano» e poi dimenticavamo: voleva proibire la circoncisione dei bambini; non l’infibulazione: la circoncisione. Ora: Bossi ha detto «stronzo» a Casini ed è finito sui giornali, Stiffoni invece sui giornali non ci finisce quasi mai. Ed è ingiusto: non dovrebbe finirci del tutto.