Famiglia Cristiana e Farefuturo sparano sul Cav
Famiglia Cristiana torna a indossare i guantoni da box e sferra altri pesanti cazzotti contro il Governo e, soprattutto, Silvio Berlusconi. Sul prossimo numero del settimanale cattolico, in edicola domani, spiccherà un editoriale firmato da Beppe del Colle e intitolato "Il Cavaliere rampante e la Costituzione dimezzata": tema del pezzo i modi "incostituzionali" del Primo ministro. "Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate - qualora il piano dei “cinque punti” non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento - non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai “formalismi costituzionali”. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla "sovranità popolare" che finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Berlusconi - osserva l'articolista - si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, per lui è puro formalismo". E ancora. "Uno dei temi trattati in queste settimane dagli opinionisti è che cosa ci si aspetta dal mondo cattolico, invitato da Gian Enrico Rusconi su La Stampa a fare autocritica. Su che cosa, in particolare? La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico. Quale delle due metà deve fare autocritica?". Dulcis in fundo, riecco il caso Boffo. "Il berlusconismo, se da un lato promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il metodo Boffo (chi dissente va distrutto) è fatto apposta". Se l’editoriale del settimanale dei paolini trova il plauso dell’Idv ("Centrato perfettamente il problema: Berlusconi avvelena le istituzioni", ha detto Massimo Donati), prova a replicare al diretto "cristiano" il coordinatore del Pdl Sandro Bondi. "Soprattutto come cattolico provo sentimenti di sconcerto e di disgusto dopo aver letto l'editoriale del direttore di Famiglia Cristiana. La crisi della società italiana deve essere giunta a livelli di allarme, e la Chiesa stessa non ne è affatto immune, se perfino un settimanale cattolico giunge a tale accenti di unilateralità politica, di assenza di stile e di rinuncia alla moderazione". Farefuturo rilancia - E a proposito di editoriali che bersagliano il Cav, ecco l’intervento a gamba tesa di "Farefuturo", l’associazione culturale vicina a Gianfranco Fini che si rivolge ai "pidiellini moderati". Dopo l’attacco a 360° gradi sul Premier di Ffwebmagazine, i finiani tornano a gettare ombre su Silvio Berlusconi e i suoi modi "autoritari", ben lontani dalla “rivoluzione liberale” tanto auspicata dagli esponenti moderati di centro destra. "Siete così convinti, cari pidiellini "moderati", che la Rivoluzione liberale possa avere il volto di Vladimir Putin, e possa davvero consumarsi sotto il tendone di Gheddafi? Davvero credete che la Rivoluzione liberale possa essere cantata da Vittorio Feltri e dal suo Giornale? Davvero pensate che la Rivoluzione liberale possa affidarsi alle mani di Cosentino e di Verdini? E possa rispecchiarsi nel senatore Quagliariello che grida “assassino” a Beppino Englaro e a chi ha mostrato solidarietà a un padre travolto da diciassette anni di dolore? Davvero pensate che la Rivoluzione liberale possa essere appaltata alla Lega Nord? A Umberto Bossi, Roberto Cota, Roberto Calderoli? Siete sicuri che la rivoluzione liberale sia fatta di medici e presidi spia, di respingimenti in mare, di conflitti con le Nazioni Unite, di schedature? E poi di “culattoni!” e di maiali al guinzaglio? Davvero volete che le vostre idee e i vostri progetti (ma anche, soprattutto, i vostri seggi, parliamoci chiaro...) si tingano di verde padano?". Una sorta di campagna di convincimento, dunque, analoga ma contraria rispetto a quella paventata da Berlusconi con i finiani moderati; una ripartenza in stile calcistico finalizzata a togliere il terreno sotto i piedi del premier. In vista delle sempre più probabili elezioni anticipate, rischia di essere questo il tema caldo dei prossimi mesi. Insomma, per dirla alla Maurizio Mosca, "buona campagna acquisto a tutti".