Il must dell'estate? E' il cappello di paglia
Cappelli di paglia. Colorati, a tinta unita o fantasia. Ricamati, con fiori, meglio se appena colti, nastri, intarsi, surreali applicazioni. E' sempre di moda, non tramonta mai il cappello di paglia, soprattutto d'estate. Un must per le assolate vacanze di quest’anno. Dalla piazzetta di Portofino a quella di Capri, dalle spiagge della Sardegna a quelle di Saint-Tropez, Marbella, fino alle Bermuda e alle Seychelles. Ricercato e richiestissimo, un tempo accessorio aristocratico, oggi il cappello si è "democratizzato". Ripara dal sole, è chic, è elegante e alla portata di tutte, o quasi. Vestibilissimo. Dalle mondine di "Riso amaro" alle lady più esigenti, il cappello di paglia sembra essere diventato una vera e propria icona per il glamour. Protegge dal caldo e da sguardi indiscreti, è misterioso e, in alcuni casi, provocante. Celebrato nella musica, nella letteratura, nel cinema, nei film di Visconti, di Stephen Frears, di Regis Wargnier, di Diane Kurys, "Morte a Venezia", "Il gattopardo", "L’innocente", "Indocina", "Les liaisons dangereuses". Indimenticabili vestite nei loro cappelli di paglia Laura Antonelli, Silvana Mangano, Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Glenn Glose, Michelle Pfeiffer. Tulle, sete per i cappelli, ricchi, appariscenti, elemento complementare di un abito. Un gioco di linee, di curve, di tagli, di incastri. Piccoli grandi capolavori. Cappelli di paglia per tutte le occasioni- Essenziali, minimalisti, anche nei prezzi. Una bellezza senza eccessi. Ma sempre di gran classe. Da Lapo Elkann al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla Première dame francese, Carla Bruni- Sarkozy. Cappelli da esibire, invece, se invitati ad aristocratici matrimoni, nei castelli di famiglia. Sconsigliato presentarsi senza. Uno sfoggio di colori, vere e proprie architetture sorprendenti. Alla base la paglia, lavorata, manipolata, lacerata in alcuni casi, scolpita. Come un’opera d’arte. Inutile negarlo. Il cappello dà a coloro che lo indossano un tocco di classe, di signorilità, di raffinata eleganza. "Eppure il cappello, anche quello più semplice deve essere indossato da donne che hanno un portamento innato. E lo confesso, non a tutti sta bene. Il cappello deve essere in armonia con il viso di una donna. Consiglio a tutte - ha sottolineato la celebre sarta teatrale Bice Minori - per l’estate un cappello di paglia, particolarmente in voga nell’800. Aperto dietro, davanti un’enorme visiera. Per l’autunno, che si avvicina, addio alla paglia, alle tele, ai cappelli fatti all’unicinetto. Prediligiamo i cappelli in velluto di seta. Caldi e eleganti". Maria Paradiso, storica del costume, conferma che la voga dei cappelli di paglia durante l’estate è diventata, negli anni, anche una vera e propria necessità. "Caldo insopportabile, temperature altissime: per molte persone l'estate è diventata una gara di resistenza fisica - ha raccontato - I cappelli, soprattutto quelli a falde larghe, riparano dai raggi del sole. Anche se sono soprattutto i turisti ad indossarli. Meno abituati, di noi, alla canicola estiva. Eppure il cappello, anche d’estate - ha sottolineato ancora Maria Paradiso - ha sempre scandito l'esistenza di una donna". Cappelli più raffinati in età adulta, audaci durante la prima giovinezza, creazioni più modeste da indossare durante la terza età. "Certo è che- ha aggiunto la storica del costume - bisogna essere abituati a portare i cappelli. Come accadeva per le donne fino agli anni '50. Quasi un obbligo. Se non si è abituati a portarlo, invece, il cappello può trasformarsi in un ingombro, annullare la personalità". E, tra le inteditrici di cappelli, c'è anche l'elegantissima etoile internazionale, Carla Fracci, direttore uscente della Compagnia di balletto del Teatro dell’Opera di Roma. "Io indosso sempre i cappelli, soprattutto d'estate, a Forte dei Marmi - ha confessato - Mi proteggono dal caldo, ma soprattutto dall’abbronzatura. Non si può andare in scena sfigurate dal sole. Mi piace indossarli di paglia, a falde larghi. Bianchissimi - ha concluso - Perchè il bianco è il mio colore prediletto, una sorta di portafortuna”.