La Fiat agli operai reintegrati: Vi paghiamo ma non tornate a lavorare
Con un telegramma, la Fiat ha chiesto ai tre lavoratori dello stabilimento di Melfi, reintegrati dal giudice dopo il licenziamento, di non presentarsi al lavoro lunedì alla riapertura della fabbrica. Il Lingotto non intende più avvalersi della prestazione dei tre operai - lo aveva già comunicato - pur continuando a pagare loro lo stipendio rispettando gli obblighi contrattuali. A comunicarlo è stato il segretario nazionale della Fiom, Enzo Masini, che commenta: "Questa è la conferma che siamo di fronte a un comportamento di natura antisindacale. Impedire l’accesso allo stabilimento è un fatto molto grave. Noi - aggiunge Masini - abbiamo consigliato ai lavoratori di presentarsi comunque all’inizio del loro turno dichiarandosi a disposizione per la ripresa dell’attività". Reazione - "Stiamo valutando in queste ore con i nostri avvocati se ci sono gli estremi per un’azione penale" per reiterazione di comportamento antisindacale. Emanuele De Nicola, segretario generale della Fiom della Basilicata, non ci sta e aggiunge inoltre che a partire dalle 12 di lunedì davanti allo stabilimento "ci sarà un presidio perché chiederemo che i lavoratori entrino a lavorare". Il loro turno sarebbe previsto per le 14. "C'è un’ordinanza del giudice del tribunale di lavoro di Melfi della Repubblica italiana (che non è il Sud America) che ha deciso il reintegro immediato dei tre operai", conclude il sindacalista.