Rifiuti, acqua e trasporti. Ecco i tarli delle famiglie
Cara monezza, quanto ci costi! E nemmeno possiamo bere un bicchiere d’acqua per calmarci; costa dannatamente pure quella. La relazione sulla situazione economica del Paese, resa pubblica mercoledì a Roma dal ministero dell'Economia, ha infatti evidenziato un incremento pesante delle tariffe di acqua potabile e rifiuti che, discostandosi da un’inflazione stabile, hanno fatto registrare impennate nell’ordine del 5% nel solo 2009. Mazzata – "I costi dei servizi pubblici hanno fornito al sistema impulsi inflazionistici di una certa rilevanza", si legge nella relazione di via XX Settembre. Tra gli aumenti più consistenti, come detto, quelli per le tariffe dell'acqua potabile (+5,9%) e dei rifiuti (+4,5%), anche se pure nel settore della mobilità si registrano ritocchi verso l’alto nei trasporti. "Le tariffe hanno viaggiato in controtendenza rispetto all’inflazione, scesa a un valore tra i più bassi degli ultimi cinquant'anni. I prezzi delle voci sottoposte a regolamentazione hanno registrato fin dall'inizio del 2009 una ripresa della dinamica di crescita, con tassi saliti da poco meno del 2% al 3,5% circa di fine 2009". Il rincaro delle tariffe ha riguardato sia quelle "controllate a livello nazionale, sia quelle regolate localmente". A salvare il bilancio delle famiglie solo il calo delle tariffe energetiche che, complessivamente, fanno sì che la relazione del ministero dell’Economia possa vantare rincari medi nell’ordine dell’1,3%. Tuttavia sono molti i campi in cui gli italiani hanno dovuto sborsare qualche euro in più: oltre a quelli già menzionati, i più rilevanti sono il +7,3% dei traghetti, il +4,6% dei biglietti dei treni, il +5,6% dei servizi postali e il +4,4% per i biglietti di ingresso ai musei.