Estradato in Italia il boss Falsone

Paolo Franzoso

E’ stato estradato oggi in Italia dalla Francia Giuseppe Falsone, il capo di Cosa nostra di Agrigento arrestato lo scorso 10 giugno a Marsiglia dalla polizia dopo una lunga latitanza. Si era sottoposto a interventi chirurgici per cambiare i connotati. La consegna di Falsone è stata organizzata alla frontiera di Ventimiglia. Il capomafia, detto "Ling Ling", latitante dal ’99, era stato inserito dal Viminale fra i 30 ricercati più pericolosi. Personaggio di spicco della criminalità organizzata, Falsone è stato già condannato all’ergastolo in contumacia nel 2004, e alla sua famiglia sono stati sequestrati beni per diversi milioni di euro. L’estradizione è stata possibile dopo che la Corte di cassazione francese aveva respinto, lunedì, il ricorso in cui Falsone negava la sua identità, adducendo anche i diversi connotati, dovuti a un intervento di plastica facciale. Lettere attribuite a Falsone erano state ritrovate nella stalla di Corleone dove l’11 aprile del 2006 fu catturato Bernardo Provenzano, a conferma dal ruolo di rilievo da lui assunti in seno a Cosa nostra. Il padre e il fratello di Falsone furono assassinati durante la guerra tra la mafia tradizionale e la “Stidda” negli anni 90. Proprio con l’accusa dell’omicidio per vendetta di un appartenente ad una famiglia di "stiddari", gli Ingaglio, Falsone fu condannato in contumacia nel 2004. Il boss è stato poi coinvolto nelle operazioni antimafia "Cocktail" e "Akragas", che ha disarticolato le cosche dell’agrigentino. Le indagini di polizia hanno accertato come Falsone sia l`attuale reggente di Cosa nostra della provincia di Agrigento e capo della famiglia mafiosa di Campobello di Licata.