Google e Verizon propongono la neutralità della rete e spaventano la libertà di navigare

Paolo Franzoso

"Una rete aperta e neutrale”. Il progetto elaborato da Alan Davidson (direttore di Google) e Tom Tauke (vicepresidente esecutivo di Verizon, operatore telefonico Us) è un documento indirizzato al legislatore americano per quando intenderà affrontare la questione del web dal punto di vista legale, che regoli le pratiche degli operatori e degli Isp sulla rete. Ma sotto sotto si nasconde un nuovo sodalizio nel mondo delle nuove tecnologie. I due gruppi sostengono “che è imperativo trovare i mezzi per proteggere l’apertura di Internet ed incoraggiare lo sviluppo rapido dell’alta velocità”.Il progetto è articolato in sette punti principali. Nei primi punti del piano si afferma l’importanza dell’accesso alla rete e la non discriminazione di alcun tipo di contenuto. Il progetto propone che il controllore, la Fcc, non eserciti alcuna discriminazione riguardo agli accessi ai contenuti legali. Alcuni punti restano controversi. Smentita seduta stante la possibilità di aprire un canale a contenuti privilegiati dietro il pagamento. In una nota congiunta, gli amministratori delegati delle due società, Eric Schmidt e Ivan Seidenberg, hanno spiegato che il loro impegno prevede la richiesta di maggior libertà per gli utenti, che dovrebbero poter scegliere contenuti, applicazioni e dispositivi con cui navigare, e hanno lanciato un appello diretto agli Usa perché continuino con gli investimenti e l’innovazione per dotare il paese di un’infrastruttura a banda larga realmente efficiente. La proposta dei due manager, in sette punti principali, vuole assicurare la net neutrality escludendo differenziazioni ne traffico, ovvero la possibilità che alcuni contenuti vengano fatti passare più velocemente in rete dietro pagamento. Restano dei dubbi perché nel documento si chiarisce l’importanza di un accesso a una rete aperta, ma si escludono da questa regola i “servizi aggiuntivi” forniti dagli operatori e tutto il settore dell’internet mobile. Un’altra questione oscura è la proposta specifica che “vista la grande competitività del settore e la sua rapida evoluzione, la connettività senza fili dovrà rispettare solo le regole imposte per la trasparenza”. In pratica i gestori di rete potrebbero vietare o rallentare un certo tipo di dati. Per esempio si potrebbero interrompere i programmi che garantiscono lo scambio di file fra utenti oppure bloccare i sistemi di chiamata via internet, che permettono di raggiungere i quattro angoli del mondo senza passare per la linea telefonica tradizionale.