Tirrenia minaccia lo sciopero il 30 e il 31 agosto per la mancata privatizzazione

Michela Ravalico

La mancata privatizzazione di Tirrenia, la compagnia di traghetti statale che non riesce ad uscire da un impasse di mala gestione, rischia di creare problemi non solo ai politici e ai lavoratori, ma anche ai turisti in vacanza sulle isole italiane. Per protestare contro la situazione di stallo che si è venuta a creare, i sindacati hanno minacciato uno sciopero dei lavoratori dell’intera flotta di Tirrenia per due giorni, il 30 e il 31 agosto. Lo sciopero, spiega il segretario generale della Uil trasporti Giuseppe Caronia, si è reso necessario poiché‚ "a niente sono valse le pressanti e ripetute richieste del sindacato al governo per l’immediata apertura a Palazzo Chigi di un confronto sulle vicende che riguardano le aziende dell'ex Gruppo Tirrenia sottoposte ad un disordinato e sbagliato processo di privatizzazione che dovrebbe concludersi, evenienza questa del tutto impossibile, entro il 30 settembre prossimo". La denuncia di Lombardo - La regione Sicilia è pronta a presentare un ricorso alla Corte di Giustizia Ue contro la decisione di Fintecna, la società del ministero del Tesoro che controlla il capitale di Tirrenia, di dichiarare chiusa senza esito la gara per la privatizzazione di Tirrenia. Lo ha dichairato oggi il governatore Raffaele Lombardo, dopo aver già annunciato la scorsa settimana sul suo blog l’intenzione di voler adire per vie legali e di rivolgersi alla commissione europea. Sul suo blog Lombardo scrive: "A proposito della vicenda Tirrenia adiremo le vie legali. Ci rivolgeremo anche alla Commissione Europea che deve sapere che il governo italiano ha voluto impedire ad un gruppo di imprenditori e alla Regione Siciliana, che non rischiava e non guadagnava nulla, di portare a termine una seria e concreta occasione di sviluppo per il meridione".