Scontro Brambilla-Lega sul Palio di Siena. E il Sindaco tuona: "La denuncio"
A scalpitare di solito sono i cavalli delle diverse frazioni, innervositi prima dell’allineamento alla sbarra. Questa volta, però, a scannarsi sul Palio sono il Ministro del turismo, Michela Vittoria Brambilla, e i rappresentanti della Lega Nord. Dopo la presa di posizione "animalista" del Ministro del Governo Berlusconi nei confronti del Palio di Siena e di altre manifestazioni simili, infatti, gli esponenti del Carroccio hanno alzato i loro scudi, difendendo quella che considerano una tradizione millenaria. Brambilla contro i palii – Parlando a margine della conferenza stampa sui buoni vacanze, il Ministro Brambilla si è anche soffermata sulla decisione della Catalogna di abolire le corride. Un provvedimento che l’esponente del Pdl, grande amante degli animali, non ha nascosto di voler imitare, magari applicandolo ad alcuni palii italiani. "Ci sono troppe manifestazioni che comportano lo sfruttamento degli animali, anche in Italia. Se la Catalogna rinuncia alla corrida, anche noi possiamo rinunciare a qualche palio che danneggia l’immagine dell’Italia e del made in Italy. Occorre valutare tutti Palii, anche quello di Siena, per calcolare quanti maltrattamenti e morti di animali ci sono state. Dobbiamo diventare animal friendly perché ho preso coscienza che quando accadono episodi di sfruttamento di animali le notizie fanno il giro del mondo e ledono la nostra immagine e il made in Italy". Scalpita la Lega – Scattanti come Fedora Saura, il cavallo della frazione Selva che lo scorso 2 luglio ha vinto il Palio di Siena, i leghisti hanno sbuffato un perentorio "no" all’idea ventilata dal Ministro di rinunciare ai palii. “L’abolizione del Palio di Siena non ci sarà mai", ha infatti tuonato il senatore della Lega Nord e Sindaco di Feltre, Gianvittore Vaccari. "Rimango sorpreso e perplesso dalle dichiarazioni del ministro Brambilla - ha detto l’esponente bolzanino del Carroccio -. La Lega non accetterà mai e poi mai che le tradizioni culturali di millenaria memoria del nostro Paese siano abrogate e, peggio ancora, cancellate dagli annali storici. Non mi sembra che l'immagine dell’Italia, come afferma il Ministro, ne esce male per colpa del Palio di Siena, del Palio di Feltre o della Giostra della Quintana, tutt'altro: il ministro Brambilla vada ad assistere ad una di queste manifestazioni e provi a guardare quanti turisti da tutto il mondo sono estasiati da queste kermesse che riportano indietro nel tempo". Dello stesso parere il Presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, il quale si è limitato a dire: "Viva il Palio di Siena. Un evento ricco di tradizione e di sana cultura popolare". Il Sindaco: "Se le sue dichiarazioni sul maltrattamenti risulteranno veritiere passeremo alle vie legali"- E la replica del Sindaco di Siena, Maurizio Cenni, non si è fatta attendere: "Abbiamo applicato al Palio di Siena l’ordinanza di tutela del sottosegretario Martini e la tradizionale manifestazione è risultata promossa a pieni voti. Se risulteranno confermate le affermazioni del Ministro Brambilla sul maltrattamento ricorreremo alle vie legali", ha replicato il Sindaco. "Che ci fosse uno scollamento nella maggioranza lo avevamo capito - ha continuato Cenni- ma che, addirittura, ci fosse mancanza di comunicazione tra pezzi dello stesso Governo non lo sapevamo. Oggi, dopo le dichiarazioni della Brambilla, lo sappiamo. Questo aggrava la situazione e preoccupa ulteriormente e fortemente per la governabilità e la tenuta del nostro Paese". Il primo cittadino, amareggiato, ha concluso, ricordando e ribadendo che l'ordinanza del sottosegretario, Francesca Martini, per la tutela degli animali è stata applicata in toto al Palio di Siena. "Sottosegretario che fa ancora parte del Governo di cui è Ministro la stessa Brambilla" ha rimarcato il Sindaco. Precedenti – Del resto non è la prima volta che le proposte del ministro Brambilla incassano lo stop del Carroccio. Solo cinque mesi fa, infatti, l’intenzione del ministro al Turismo di costruire altri campi da golf in Italia era stata accolta con sarcasmo dai "seguaci" di Bossi e dall’opposizione. In quel caso fu il leghista Massimo Garavaglia a sferrare l’affondo. "Abbiamo tante aziende costrette a mettere in cassa integrazione gli operai, che difficilmente andranno a giocare a golf".