Famiglia Cristiana

Albina Perri

Famiglia Cristiana è per la difesa dei bambini rom. E giustamente: i bambini nascono tutti puri. Poi però attacca il ministro Maroni, che vuol prendere loro le impronte digitali, e "assolve" chi li manda in strada sporchi e stracciati a tender mani ai passanti purché facciano pietà. Bizzarra bontà a senso unico.  Il settimanale cattolico definisce infatti quella di Maroni una proposta "indecente". E si proeccupa per i piccoli, «ai quali lo Stato mostra il volto più feroce. La Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia (firmata anche dall'Italia, che tutela i minori da qualsiasi discriminazione) non conta più niente. La schedatura di un bambino rom, che non ha commesso reato, viola la dignità umana» scrive ancora il settimanale. «Così come la proposta di togliere la patria potestà ai genitori rom è una forzatura del diritto: nessun Tribunale dei minori la toglierà solo per la povertà e le difficili condizioni di vita». E poi: «Avremmo dato credito al ministro - scrive la rivista dei paolini - se, assieme alla schedatura, avesse detto come portare i bimbi rom a scuola, togliendoli dagli spazi condivisi coi topi. Che aiuti ha previsto? Nulla». E Berlusconi «permetterebbe che agenti di polizia prendessero le impronte dei suoi figli o dei suoi nipotini?». Condivisibile, dicevamo, la difesa dei bambini in quanto tali. Ma il settimanale dimentica che a mandare in strada i piccoli e a ridurli in schiavitù, a violare quindi la loro dignità, non è certo il ministro Maroni. Non spende neanche un'acca, Famiglia Cristiana, per condannare le madri e i padri che avvolgono neonati in un marsupio per portarli in giro tra i tavolini dei bar, che nevichi piova o tiri vento non importa. Non spende un'acca contro chi manda i ragazzini negli angoli bui, a dare via il proprio corpo per qualche euro. E contro chi li spedisce in gruppi a togliere le valigie e le borse ai passanti. Anzi: dice che a queste madri e a questi padri non si può togliere la patria potestà, perché sono poveri. E qui  il paradosso: chi è povero può sfruttare la propria carne, il proprio sangue, perché è povero. Il povero può essere orco, perché ha già i suoi problemi. È questa l'etica? Prima di sentire una codanna al ministro e al governo, avremmo voluto sentire un grido disperato nei confronti della comunità Rom, perché smetta di sfruttare i suoi figli. E che cosa ne pensate, voi?