Chierichetti da tutta Europa in piazza San Pietro. Sono 50mila
Il Papa ha lasciato la residenza estiva di Castel Gandolfo per far rientro a Roma e riprendere, così, le tradizionali udienze del mercoledì. Ad attenderlo, in Piazza San Pietro, 50mila chierichetti provenienti da tutta Europa, prevalentemente dalla Germania. Il raduno dei “ministranti”, organizzato dal Coetus Internationalis Ministrantium (Cim), vede la partecipazione di adolescenti e giovani, tra i 14 e i 25 anni, che sono giunti a Roma lunedì per un pellegrinaggio di tre giorni. Un raduno che appare particolarmente significativo dopo i lunghi mesi di attacchi mediatici alla Chiesa sul tema della pedofilia. All’udienza odierna è stata presentata la nuova statua di San Tarcisio, omonimo del segretario di Stato Bertone e, soprattutto, patrono dei ministranti, dello scultore svizzero Bernhard Lang, opera imponente, alta cinque metri per quattro tonnellate di peso. Raggiunto il sagrato della Basilica di San Pietro, il Papa è stato salutato dal presidente del Coetus Internationalis Ministrantium, il vescovo svizzero, Martin Gaechter, che gli ha anche messo sulle spalle il foulard bianco che caratterizza i chierichetti che gremiscono oggi la piazza e riempiono anche la limitrofa piazza Pio XII. «Cari ministranti e amici, benevenuti a Roma. Vi saluto tutti cordialmente. E con voi saluto il cardinale Tarcisio Bertone, mio segretario di Stato, che avete avuto la bontà di invitare perché porta il nome del vostro patrono, raffigurato nella bella statua che avete portato in piazza San Pietro». Con queste parole il Papa ha iniziato l’Udienza Generale di oggi. «Svolgete con amore, con devozione e con fedeltà il vostro compito di ministranti. Preparatevi bene alla santa messa. Aiutando i vostri sacerdoti nel servizio all’altare contribuite a rendere Gesù più vicino, ad essere sempre più presente nel mondo, nella vita di ogni giorno, nella Chiesa e in ogni luogo - prosegue - Servite con generosità Gesù presente nell’eucaristia. È un compito importante, che vi permette di essere particolarmente vicini al Signore e di crescere come suoi veri amici. Custodite gelosamente questa amicizia nel vostro cuore, come san Tarcisio, pronto a dare la vita perché Gesù fosse portato a tuti. Anche voi comunicate ai vostri coetanei il dono di questa amicizia, con gioia, con entusiasmo, senza paura». Poi Benedetto XVI aggiunge: «Comunicate la fede con gioia, con entusiasmo, senza paura. Custodite gelosamente nel vostro cuore l’amicizia con Gesù: ogni volta che vi accostate all’altare avete la fortuna di assistere al grande gesto di amore di Dio, che continua a donarsi a ciascuno per esserci vicino, per aiutarci, per darci forza». Una preghiera il Papa, a conclusione dell’udienza in piazza San Pietro, la rivolge alle "popolazioni colpite, in questo periodo, da gravi calamità naturali, che hanno causato perdite di vite umane, feriti e danni, lasciando numerose persone senza tetto. In modo particolare penso ai vasti incendi nella Federazione russa e alle devastanti alluvioni in Pakistan e in Afghanistan. Prego il Signore per le vittime e sono vicino spiritualmente a quanto sono provati da tali avversità. Per essi chiedo a Dio il sollievo nella sofferenza e il sostegno nelle difficoltà. Auspico, inoltre, che non venga a mancare la solidarietà di tutti».