Minculbond
Si può dire in tanti modi, per esempio: Bondi chiede ai giornali di indagare sul caso Fini-Montecarlo. Oppure, peggio: in Italia il ministro della Cultura chiede ai giornali di indagare sul presidente della Camera. Oppure, peggio ancora: in una democrazia non pare bello che proprio il ministro della cultura (ex minculpop) se la prenda coi giornali e dica loro quali articoli scrivere, minacciando altrimenti - ha scritto Bondi al direttore del Corriere - di farne nascere «un caso che non potremmo non additare ai lettori del Suo quotidiano». Oppure, stra-peggio ancora: lunedì Bondi ha scritto al Corriere dettandogli perentoriamente la linea editoriale, dopodiché, martedì - uscita finalmente sul Corriere una pagina sul caso Fini-Montecarlo - è passato ad occuparsi de La Stampa: «L’inchiesta comincia ad affacciarsi anche sulle pagine dei grandi quotidiani... con l’eccezione però de La Stampa, che mantiene al riguardo un encomiabile riserbo». In conclusione, quattro domande al ministro Bondi: 1) un membro del governo chiede ai giornali di colpire i presunti traditori interni: le pare normale?; 2) intanto Lei chiede ai finiani lealtà verso il governo: si sente furbo?; 3) fare inchieste, e all’occorrenza notare chi non scrive che cosa, è anche il nostro lavoro: ma lasciarcelo fare? 4) È agosto, vacanze niente?