Usa, uomo spara e uccide nove persone per esser stato licenziato

Eleonora Crisafulli

Sparatoria nel Connecticut. L'uomo ieri mattina è arrivato sul posto di lavoro, verso le 7.30, armato una pistola semiautomatica calibro 223 e ha iniziato a sparare contro i colleghi. Questa ennesima strage in un posto di lavoro è avvenuta in un magazzino per la distribuzione di birra di Manchester. Il bilancio delle vittime è fermo a nove morti e numerosi feriti. Al momento della strage nell'edificio erano presenti tra le 50 e le 70 persone. Tutte pronte per il cambio di turno. L’aggressore, Omar Thornton afroamericano di 34 anni e impiegato nel magazzino della Hartford Distributors, ha tentato di dare fuoco all’edificio prima di essere raggiunto dalla polizia. Poi, braccato dagli agenti, si è suicidato. I feriti, spiegano le autorità, sono almeno sei, ma ancora non si conoscono le loro condizioni. «Un funzionario del sindacato lo stava accompagnando in direzione per un colloquio di chiarimento per la nota disciplinare, quando Thornton si è masso a sparare», ha detto John Hollis un dirigente del sindacato dei camionisti al giornale locale Hartford Courant. Il 34enne era appena stato assunto dalla famiglia proprietaria del magazzino ma era stato segnalato "per problemi disciplinari" dai suoi datori di lavoro. Fonti locali,  però, dicono che l'uomo si sarebbe lamentato più volte con suoi superiori per aver subito maltrattamenti sul luogo di lavoro, accusando i suoi colleghi di razzismo.