In pensione dalla jihad. Dimissioni su youtube per il capo dei terroristi del Caucaso

Paolo Franzoso

Dokku Umarov a 46 anni presenta le dimissioni su youtube. Anche i terroristi vanno in pensione. In Italia non avrebbe maturato i contribuiti necessari. Il leader dei ribelli islamici ceceni molla il comando della jihad. Si era proclamato emiro del Caucaso, dove la Cecenia farebbe provincia di uno stato formato dalle repubbliche (Kabardino-Balkaria, Inguscezia e Daghestan) a maggioranza musulmana. A marzo, Umarov rivendicava baldanzoso gi attentati alla metropolitana di Mosca che provocarono 40 vittime. Migliaia le sue vittime. Poi nei mesi è maturata la decisione. “Sono stanco ed esaurito, lascio l’incarico. La decisione è stata presa all’unanimità”, spiega su internet l’emiro accompagnato da due barbuti, come se fosse il consiglio d'amministrazione di una grossa società. Abbandona la lotta armata e passa il testimone dopo 4 anni a Aslambek Vadoval, “più giovane e più energico” prosegue. Un evento da non perdere, il passaggio di consegne, per gli irriducibili ribelli islamici sparsi nel mondo. Non manca nemmeno l’autoproclamazione a presidente emerito, promettendo di “fare tutto il possibile, in parole e opere” - come una specie di guida spirituale - per il buon esito della missione divina contro le autorità russe. Si ritira dal campo operativo, Umarov, ma ciò “non significa che vado in pensione dalla jihad”. Quanto al successore, secondo i siti vicino alla ribellione islamista del Caucaso russo, Aslambek Vadalov è un veterano della prima guerra condotta dai russi in Cecenia (1994-1996). Durante la seconda guerra, lanciata nel 1999 da Vladimir Putin, combatte a fianco del comandante Khattab, un noto signore della guerra, ucciso nel 2002.