Spagna: toreros infuriati contro il no alle corride

bonfanti ilaria

Il divieto delle corride dei tori in Catalogna, che entrerà in vigore a partire dall'1 gennaio 2012, continua a tenere banco in Spagna.  In tutte le arene del Paese, infatti, è stato letto un manifesto, sottoscritto dai professionisti della tauromachia, in cui si chiede esplicitamente che cessi "la manipolazione politica della Fiesta", ossia della corrida, e che tutti i taurini possano esercitare il proprio "diritto al lavoro". I cittadini, si legge sempre nel documento, dovranno inoltre sentirsi "liberi" di assistere allo spettacolo dei tori. Dentro e fuori l'arena de "La Monumental" di Barcellona, dove si è svolta ieri la prima corrida dopo l'approvazione del divieto in Catalogna, pro-taurini e anti-taurini hanno inscenato alcuni pesanti scontri verbali. Nella Plaza de toros, peraltro semivuota, la lettura del manifesto a favore delle corride è stata accompagnata dal grido "Libertà!". La maggioranza degli Spagnoli, secondo un sondaggio pubblicato su "El Pais", rifiuta le corride, ma non le vieterebbe. Al 60% dei cittadini non piacciono i combattimenti dei tori, ma prevale la tolleranza, dal momento che il il 57% non condivide il divieto delle corride e il 52% degli anti-taurini preferirebbe che questo tipo di spettacolo continuasse ad esistere.