Csm, Fini: "Eleggere i membri laici entro il 31 luglio"
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, interviene sul tema della nomina dei membri del Csm. Lo fa in una lette ai capigruppo di Montecitorio per sollecitare l'elezione degli 8 laici. Fini scrive: "Desidero richiamare la vostra attenzione sul fatto che domani martedì 27 luglio 2010, alle ore 13, è nuovamente convocato il parlamento in seduta comune per procedere alla votazione per l’elezione di otto membri del Consiglio superiore della magistratura. Nelle precedenti quattro votazioni non è stato raggiunto il numero legale. Come vi è noto- continua la missiva- il presidente della Repubblica, dapprima con una lettera ai presidenti delle Camere del 12 luglio scorso, della quale ho dato conto nella riunione della conferenza dei presidenti di gruppo del 14 luglio, indi con una nota ufficiale del 19 luglio, ha formulato un appello a tutti i gruppi parlamentari affinché si possa pervenire a una rapida elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura scelti dal Parlamento". Mandato - Il 31 luglio scade il mandato degli 8 membri laici. Già il 19 luglio il presidente Napolitano - al quale adesso si è aggiunto nell'appello Gianfranco Fini - era intervenuto per invitare il parlamento a procedere all'elezione. Metodi di elezione - Domani ci sarà la quinta sessione delle Camere riunite in seduta comune per eleggere gli 8 membri del Csm. Secondo la prassi, cinque dovrebbero essere della maggioranza e tre dell'opposizione, ma per il momento prevale lo stallo politico. Il PdL è orientato a votare scheda bianca e rendere inutile lo scrutinio. Nelle precedenti quattro sedute non si è mai raggiunto il numero legale dei presenti e pertanto sono state dichiarate invalide. Domani, invece, ci saranno abbastanza presenti per convalidare la votazione, che comunque non dovrebbe avere esito positivo data la scelta del Popolo delle Libertà. I quorum richiesti sono i 3/5 dei componenti per le prime due votazioni e i 3/5 dei votanti a partire dalla terza. Cade il veto Pd - Intanto, il capogruppo Pd alla Camera, Dario Franceschini, toglie il veto ai candidati di centrodestra per la nomina a vicepresidente del Csm. "Gli otto componenti del Csm eletti dal Parlamento saranno tutti autorevoli perché i requisiti sono stabiliti dalla Costituzione: professori ordinari di materie giuridiche o avvocati da 15 anni. Chiunque sarà scelto sarà autorevole anche se non necessariamente famoso". Vicepresidente - La battaglia politica ruota attorno alla carica del vicepresidente. Tenuto conto che il presidente è Napolitano, che ricopre la carica più a titolo onorifico che dirigenziale, la maggioranza desidera assicurarsi un vicepresidente della propria area. La nomina avviene a seduta plenaria del Csm, composto da 16 togati, 8 laici e 2 membri per diritto (appartenenti alle alte cariche della Cassazione). Quindi l'elezioni non è automatica e dipende dalle scelte interne dall'organo, svincolate da considerazioni politiche. Il nome del PdL è quello di Annibale Marini, già membro della Consulta, in quota Alleanza Nazionale. Pochi giorni fa ha accolto la candidatura dicendosi pronto a servire ancora il Paese. Anche il centrista Michele Vietti raccoglie i favori di parte dei parlamentari della maggioranza.