Love Parade, 20 morti e 516 feriti. Tra le vittime Giulia, una ragazza di Brescia.
Trascorsi due giorni da quella che verrà ricordata come la "tragedia di Duisburg", la Polizia aggiorna il bilancio delle vittime: uno dei feriti non ce l'ha fatta, portando a 20 il numero dei morti nella calca infernale, all'ingresso del festival della techno music. Si tratta di una ragazza tedesca, di 21 anni, tenuta in vita dai macchinari da sabato scorso, deceduta oggi. E la Germania comincia a ricomporre i pezzi di una vicenda che ha troppi punti da chiarire. Dalla conta delle vittime innocenti, ora si passa alle accuse. Il sito dove si è svolta la Love Parade di Duisburg era attrezzato per 250mila persone al massimo, non certo 1milione e mezzo. La rabbia della gente è incontenibile. A Duisburg, il Sindaco è stato aggredito fisicamente dai cittadini e ne sono state chieste le dimissioni. Rientrata in Italia, l'amica di Giulia, la giovane ragazza bresciana rimasta schiacciata tra la folla, accusa: "E' una tragedia che poteva essere evitata". Irina di Vincenzo, rimasta ferita a Duisburg, lo ha detto, appena arrivata a Grugliasco, nel torinese, dall'ospedale tedesco in cui era ricoverata. La testimonianza di Irina- "La polizia era poca - ha raccontato Irina - e la cosa che mi rende più triste è che l'immane tragedia si sarebbe potuta evitare, mentre non è stato fatto niente e le cose sono state lasciate andare". "Ci sono delle colpe - ha specificato la ragazza -perché le persone sono state lasciate nel tunnel, c'era gente che soffocava, che cadeva, che veniva calpestata, senza che la Polizia facesse il suo dovere. Questo l’ho riferio anche alle forze dell'ordine locali". Irina ha così raccontato l’esperienza "da inferno", piangendo la sua amica, della quale preferisce non parlare, visto che non ha ancora potuto incontrare la sua famiglia. "Non ero mai andata alla Love Parade, - ha continuato - ma ad altri festival sì. A Duisburg eravamo andate per fare festa. La Polizia è rimasta quasi sempre in disparte, ho visto pochissimi soccorsi, prestati soltanto da noi giovani, dai compagni". E Irina ha proseguito:"Anch’io, che mi trovavo tra un tunnel e l’altro, mi sono salvata perchè sono stata trascinata dalla corrente della gente. Alcuni ragazzi mi hanno soccorsa e portata alle ambulanze". 1.138 dispersi-E, mentre le accuse si fanno sempre più pressanti, sono ancora un centinaio le famiglie di tutto il mondo che restano col fiato sospeso. All'appello mancano 1.138 ragazzi, i dispersi di questa tragedia. Molti potrebbero essere tornati a casa, e per evitare inutili allarmismi, le autorità avrebbero invitato chiunque avesse notizie a comunicarle al più presto alle forze di Polizia. Il resoconto - Doveva essere la festa dell’amicizia e dell’amore più grande del mondo ma si è trasformata in una tragedia. Si tratta della “Love Parade”, che si è svolta a Duisburg nel Nord Reno Vestfalia, dove hanno perso la vita 19 persone e altre 516 sono rimaste ferite. Questo secondo un bilancio ancora provvisorio della polizia. Per chi vuole informazioni è stato istituito, per la Germania, un numero verde: il 94000. Tra le persone che hanno perso la vita c’è anche una ragazza di Brescia di soli 21 anni, Giulia Minola, che studiava moda e design a Milano (Guarda la gallery). La sua amica torinese, Irina Di Vincenzo con lei alla festa, è rimasta lievemente ferita. Ha scritto un messaggio agli amici per rassicurarli: «Sto bene e sto tornando a casa insieme ai miei genitori». La giovane spiega anche che ha molto da raccontare sulla vicenda, e da denunciare, ma che al momento non se la sente. Poi spiega come ha perso di vista Giulia: «È successo tutto in un minuto. C'era talmente tanto casino. Un inferno. È stato un momento di panico collettivo, non si poteva andare né avanti né indietro. Chi era dietro spingeva e davanti la strada era bloccata. Poi la situazione è degenerata quando io e Giulia eravamo tra il secondo e il terzo tunnel. C'erano delle scale che salivano sul tunnel e che servivano da sfogo, ma la polizia le ha chiuse». In totale sono 4 gli italiani rimasti coinvolti ma tutti son già stati medicati e dimessi. A oggi sono 19 i morti identificati: 11 uomini e otto donne, di cui 11 erano tedeschi, due spagnoli, gli altri venivano da Olanda, Australia, Italia (Giulia), Cina e Bosnia. Avevano fra 18 e 38 anni. Al momento la procura sta indagando con l’accusa di omicidio colposo perché i giovani sono morti schiacciati, calpestati, asfissiati nella calca terribile che si era creata attorno alle 17:00 in un tunnel lungo 200 metri e largo 20 che avrebbe dovuto portarli sulla grande spianata all'aperto per il concerto finale. Ma quel sottopassaggio si è trasformato in una trappola mortale. Nella ressa in molti hanno cercato una scorciatoia arrampicandosi su una scala di sicurezza e su alcune impalcature. Ma le strutture hanno ceduto schiacciando la gente sottostante e creando il panico generale. Le autorità han deciso di non lanciare l’allarme per evitare un fuggi fuggi generale e lasciare che la folla defluisse naturalmente. L’organizzatore della “Love Parade”, Rainer Schaller, ha annunciato la fine definitiva della festa. Questo doveva essere il fiore all’occhiello della città viste le celebrazioni del “Duisburg capitale della cultura 2010”. Questa festa era nata nel 1989 a Berlino, prima della caduta del muro e per iniziativa del DJ Matthias Roeingh, alias “Dr. Motte”. Con la fine della "Love Parade" ci sono anche le polemiche, in particolare circa la sicurezza, completamente fallita. In molti avevano già attaccato l’idea del tunnel. Dunque sconcerto e cordoglio in Germania, e tanti interrogativi da risolvere. Fra i primi ad esprimere dolore ai familiari delle vittime il cancelliere Angela Merkel e il Presidente Christian Wulff. Entrambe hanno sottolineato che desiderano sia fatta, al più presto, luce sulla vicenda: «Quei giovani erano andati a festeggiare e invece ci sono morti e feriti», ha detto la Merkel. Anche il Papa ha espresso "profondo dolore" per i giovani morti e i familiari.