P3, il Pd chiede una commissione d'inchiesta

Eleonora Crisafulli

All'indomani dell'appello di Napolitano sul cosiddetto caso P3, il Pd chiede che si formi una commissione parlamentare d'inchiesta. Lo annuncia Rosy Bindi, vicepresidente della Camera e presidente dell’assemblea nazionale del partito, che nei prossimi giorni presenterà una proposta di legge per la costituzione della commissione. "Il monito del presidente della Repubblica sulla nuova questione morale - spiega in una nota - non può cadere nel vuoto. La magistratura farà la sua parte per accertare le responsabilità personali e deve essere lasciata lavorare in piena autonomia, senza subire forme più o meno esplicite di delegittimazione del proprio ruolo. Ma al tempo stesso, se vogliamo evitare come chiede il presidente Napolitano, un pericoloso massacro delle istituzioni, è necessario che il Parlamento faccia la sua parte per comprendere e analizzare le cause e le dimensioni reali del degrado della vita politica e le finalità di pratiche illegali e meccanismi opachi che stanno inquinando settori decisivi della vita pubblica". Il commento di Di Pietro - Le parole del capo dello Stato colpiscono anche il leader dell'Idv, che però non perde occasione per polemizzare. Secondo Antonio Di Pietro, ha fatto bene Napolitano a lanciare l’allarme sulle "squallide consorterie dei modelli piduisti, ma che l’Italia abbia gli anticorpi è tutto da dimostrare". Il pensiero va sempre ai vecchi processi: "Già nel 1992 e nel '93, avevamo scoperto il metodo gelatinoso tra affari, politica e mafia, ma quelle persone e quei metodi sono ancora lì, anzi si sono appropriati delle istituzioni e le utilizzano per fare leggi, provvedimenti e scelte che rafforzano il loro potere piduista. Oggi c'è bisogno di un partito della legalità che metta insieme le persone per bene prima che sia troppo tardi. Dobbiamo cominciare a preoccuparci non del modello piduista che ha conquistato il potere ma del modello piduista che sta conquistando le coscienze", conclude Di Pietro.