Bossi accelera sul federalismo

Michela Ravalico

Umberto Bossi, uscendo da un colloquio al Senato con Giulio Tremonti, ha dato la sua personale accelerata al federalismo, oltre a minimizzare la faglia che si sta delineando all'interno del Pdl. "Abbiamo già cominciato a trovare la via. Il federalismo andrà in Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva e da lì partirà tutto. Andrò in vacanza tranquillo solo dopo aver fatto il federalismo per le regioni". Conferma la notizia il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli che, a margine della presentazione dell’ultimo numero della rivista "Aspenia" ha detto che "oggi pomeriggio è stata sottoscritta una intesa con il ministero dell’Economia, Anci e Upi. Nel pre-Consiglio della prossima settimana e poi al Cdm sarà presentato il decreto sui fabbisogni standard della riforma federale". Tornando al Senatur, però, Bossi ha usato parole di fiducia anche nei confronti dell'apparentemente sempre più affannato Berlusconi. "Berlusconi se la caverà. Una mattina si alzerà e scoprirà di avere la spada ancora affilata e la utilizzerà. La spada serve per fare la guerra ai nemici. Io la tengo sempre nel mio ufficio di Milano, quella che mi ha mandato l'alcalde di Toledo, sapendo che la Lega non ha mai perso in battaglia. Io confido sempre nella lama di Berlusconi, la lama taglia". A proposito di "nemici", la linea comune di Bossi, Tremonti e delle Regioni trova in Fini una voce fuori dal coro. Intervenento a Montecitorio presentando il Rapporto Annuale 2009 del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica sugli interventi nelle aree sottoutilizzate, il presidente della Camera è tornato a predicare l'importanza della coesione del Paese. "Oggi più che mai questa importante area del nostro Paese, il Sud, non può essere trascurata o peggio abbandonata al suo destino in nome di una difficile e complessa transizione verso il federalismo fiscale che, se non adeguatamente congegnato ed applicato, rischia di compromettere la coesione nazionale, di approfondire le divisioni e di ridurre, anzich‚ incrementare, la competitività del sistema economico".                                        Leggi il pezzo di Giuliano Zulin "Il Senatur rispolvera la canottiera"