Via libera del Senato: passa la Manovra

Fabio Corti

L'aula del Senato ha approvato la manovra con il voto di fiducia al Governo. I voti favorevoli sono stati 170, i contrari 136. Pdl, Lega e Mpa hanno votato a favore. Pd, Idv, Udc, Api e Svp hanno votato contro. I senatori a vita non hanno partecipato al voto. Il decreto di correzione dei conti per il 2011-2012 passa adesso all'esame della Camera per la seconda lettura. A Montecitorio il testo arriva "blindato" e dovrebbe essere approvato, senza modifiche, e con un altro voto di fiducia entro fine mese. E con il sì del Senato si è chiuso il primo decisivo passaggio parlamentare per il decreto di correzione dei conti italiani. Un intervento da circa 25 miliardi di euro necessario per mantenere gli impegni con Bruxelles sul deficit. Una manovra pesante, riconosciuta da tutti come necessaria, per mettere al riparo l’Italia da ulteriori turbolenze finanziarie, ma contestata fin dalla sua approvazione nel Consiglio dei Ministri, il 25 maggio scorso. Regioni- Le Regioni hanno deciso di accantonare la decisione della riconsegna delle deleghe "fiduciosi che il percorso delineato di confronto con il governo abbia un esito pienamente positivo". Al termine della riunione la Conferenza delle regioni, in un documento comune, ha confermato "tutte le posizioni contenute nei documenti assunti in queste settimane sulla manovra Finanziaria - ha riferito Vasco Errani, presidente della Conferenza - che considera insostenibile per le ricadute sui bilanci regionali".  Nel documento si chiede al governo di "aprire immediatamente un tavolo per accelerare la piena applicazione del federalismo fiscale e costruire un percorso condiviso per riequilibrare la ricaduta dei tagli sotto il profilo quantitativo e qualitativo, oggi previsti dal decreto 78/2010 attraverso i successivi provvedimenti finanziari entro il primo gennaio 2011". In questo quadro si conferma che le Regioni considerano "fondamentale così come sancisce il quarto comma dell’articolo 119 della Costituzione che alle deleghe trasferite debbano corrispondere le relative risorse".  Vasco Errani ha dichiarato che si tratta di "un atto molto importante, tutti noi siamo molto soddisfatti". La Conferenza chiede, infine, di dare "immediato avvio ai lavori della commissione straordinaria per la verifica dei costi di funzionamento di tutte le pubbliche amministrazioni, come assicurato dal presidente del Consiglio nell’incontro di venerdì 9 luglio scorso". Idv: "E' viltà politica"- Il senatore dell'Italia dei Valori, Alfonso Mascitelli, ha comunicato nel dibattito in aula, prima del voto, che "La fiducia non è un atto di coraggio, è un atto di viltà politica. Non è forse viltà politica il fatto che Berlusconi non abbia avuto il coraggio di mettere la faccia davanti al Paese per spiegare la manovra ai cittadini? Non è forse viltà politica continuare a nascondersi dietro lo stucchevole ritornello secondo il quale la manovra è richiesta dall’Europa? Come dire che se fosse dipeso dal governo se ne sarebbe potuto fare a meno". Udc si scaglia contro il Carroccio-  "Il Parlamento subisce per la 35esima volta una scelta senza poter discutere. La fiducia è figlia della soggezione politica, anzi della schiavitù a una piccola parte del Paese. È un atto di sottomissione al governo e alla Lega", ha comunicato il Presidente dei senatori dell’Udc, Gianpiero D’Alia.  E ha aggiunto che "avete dimostrato di non avere il coraggio e l’umiltà per affrontare la crisi economica", prima dell' attacco durissimo alla Lega: "La manovra ignora la famiglia, che esce ancora più povera dalla correzione dei conti pubblici, mentre la vicenda delle quote latte è una vergogna che offende gli allevatori onesti. Questo - secondo D’Alia - è un provvedimento pieno di marchette padane". Finocchiaro- E uno scontro polemico anche tra il Presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro,  e i senatori della maggioranza. L’esponente democratica non è riuscita a far sentire la propria voce in merito alla votazione sulla manovra e si è contunamente interrotta, alzando il tono della voce, richiamando due volte "Presidente Schifani! Presidente Schifani! Non riesco a parlare con questo brusio! E non riesco a farmi sentire da nessuno". Lega- Il capogruppo del Carroccio, Federico Bricolo, ha dichiarato che  "La manovra mette al sicuro i conti pubblici e taglia sprechi senza aumentare le tasse. Ora siamo pronti per i decreti attuativi del federalismo fiscale". Soddisfazione per il Pdl- Il Presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, ha sottolineato, soddisfatto,  che "grazie alla manovra apriremo una stagione di crescita e sviluppo" e ha inoltre ribadito "il forte consenso delle parti sociali". E ha risposto alla Finocchiaro: "Alle nuove generazioni ci si pensa tutelando i conti pubblici".