Maroni: poteri straordinari

Albina Perri

Un modo per combattere la mafia? Attaccare i suoi beni. Ne è convinto il ministro degli interni Roberto Maroni, durante l'inaugurazione a San Giuseppe Jato (Palermo), il Giardino della memoria (avvenuta alla presenza anche del ministro della Giustizia Angelino Alfano), sul terreno in cui fu tenuto sequestrato e ucciso e sciolto nell'acido il piccolo Giuseppe Di Matteo l'11 gennaio 1996 per ordine di Giovanni Brusca. Per questo motivo è previsto per martedì il via libera alle nuove norme che prevedono poteri straordinari per consentire l'utilizzo effettivo dei beni sequestrati perchè vanno bene i sequestri e le confische, ma se i beni restano inutilizzato è un segno dell'impotenza dello Stato. "In questo luogo di barbarie della disonorata società, dove sono state fatte cose che nemmeno gli animali farebbero, lanciamo la sfida per vincere la battaglia contro la mafia. Sono lieto", ha sottolineato Maroni, "di consegnare alla società questo immobile sottratto alla mafia, perchè l'attacco ai patrimoni mafiosi è la frontiera". "Queste strutture", sequestrate alla mafia, ha detto il ministro, "devono tornare proprietà dei cittadini".