Uccisa a sprangate dall'amico di Facebook

Paolo Franzoso

Tutto è partito con la richiesta d'amicizia su Facebook. Adesso restano tante cose da precisare attraverso le indagini, che hanno portato alla tragica conclusione. Domenico Iania, cinquantadueenne d'origine calabrese, è stato arrestato la notte scorsa a Morfasso, in provincia di Piacenza dove risiede da svariati anni, dagli agenti delle squadre mobili di Bari e Piacenza in operazione congiunta, con l'accusa dell'omicidio di Chiara Brandonisio, 34 anni, di Carbonara (Ba), ammazzata a sprangate alla periferia di Bari lo scorso 8 luglio mentre andava al lavoro in bicicletta. Chiara, operaia in una ditta di lavorazione delle mandorle, dopo i colpi ricevuti ha resistito in coma profondo per due giorni, poi non ce l’ha fatta: morte celebrale e medici costretti a staccare i macchinari che la tenevano appesa alla vita. Un omicidio con alcuni punti interrogativi ancora da chiarire. I due - a quanto sembra - non si erano mai incontrati di persona. Avevano una relazione puramente virtuale sorta sul social network più famoso e maturata nelle chat e con lo scambio di qualche sms. Venti giorni di "storia" in tutto. Poi un vuoto che lascia presumere la follia passionale: Iania parte con la sua Panda blu dai colli piacentini per avere il primo contatto reale con la sua amica di Internet nonostante negli ultimi tempi lei si fosse allontanata con decisione. Forse c'è stato qualche giorno di pedinamenti, poi è scattato un raptus: il killer ha atteso Chiara sulla strada del lavoro alle sei di mattina e l'ha colpita con una spranga, abbandonandola in fin di vita su un lato della strada. Qualche testimone ha assistito e fornito alle forze dell'ordine i primi elementi utili a ricostruire la vicenda. L'auto ritrovata poco lontano dalla scena del delitto li ha messi definitivamente sulla pista giusta. Ieri sera l'arresto, senza resistenza da parte del presunto reo.