Medvedev: "L'Iran vicina al nucleare"

Roberto Amaglio

Contrari allo scudo spaziale americano perché “non esisteva la concreta minaccia di un attacco di simili proporzioni”, oggi anche la Russia sposa idealmente la linea di Washington lanciando un allarme concreto sul potenziale bellico dell’Iran di Admadinejad. Durante un incontro con gli ambasciatori russi e i rappresentanti permanenti all’estero, il capo dello stato russo Dmitri Medvedev ha affermato che “l’Iran si sta avvicinando ad avere il potenziale che può portare alla costruzione di armi nucleari" e che di conseguenza anche Mosca “deve abbandonare ogni approccio tranquillizzante” nella gestione del problema. Una presa di posizione importante quella del capo di stato russo, non solo in virtù del fatto che è forse la prima volta che il Cremlino lancia un simile allarme, ma anche perché proprio questa settimana il ministro degli Esteri di Teheran, Manuchehr Mottaki, parteciperà a Madrid a un incontro politico-economico con il suo omologo spagnolo, Miguel Angel Moratinos, e altri funzionari del governo di Zapatero. Visto che le sanzioni Onu sembrano non sortire alcun effetto, la presa di posizione russa potrebbe rappresentare una sorta di “serrate le fila” contro le ambizioni nucleari di Admadinejad.