Spagna-Germania. Finale anticipata tra le belle del calcio

Roberto Amaglio

Finale anticipata, la rivincita di Euro 2008, la sfida tra le belle. Questi gli appellativi con cui i giornali hanno presentato la seconda semifinale tra Germania e Spagna, in programma questa sera al Durban Stadium. In campo si affronteranno infatti le due formazioni che, con l’Olanda, hanno destato la miglior impressione in questa rassegna intercontinentale, raccogliendo sul campo i frutti di un progetto di gioco iniziato già da un lustro. Cicli vincenti – Chi si ricorda la giovane Germania guidata da Klismann ai Mondiali del 2006 (dove i tedeschi uscirono solo in semifinale battuti dall’Italia) non potrà far altro che constatare i passi in avanti della squadra. Una maturazione evidenziata già a Euro 2008, quando i tedeschi arrivarono a spron battuto in finale, salvo poi dover piegare il capo al cospetto della Spagna. Discorso analogo vale anche per gli iberici che, basandosi su una generazione di campioni (Villa, Xavi, Iniesta, Puyol, Torres e tanti altri), sta riuscendo a liberarsi della scomoda etichetta di “bella ma perdente”. La vittoria ottenuta negli Europei giocati in Svizzera e Austria potrebbe rappresentare solo il primo di una lunga serie di successi per la Spagna. Cammino Mondiale – In Sudafrica le due squadre hanno mostrato le loro caratteristiche, anche nei momenti più delicati. Nell’unica sconfitta sin qui patita (contro la Serbia), la Germania ha dimostrato la sua forza, rischiando di pareggiare nonostante giocasse in inferiorità numerica. Muscoli, corsa e formazione corta con alcuni giocatori di talento sono i soliti marchi di fabbrica della rappresentativa tedesca, capace di umiliare anche la quotata Inghilterra e l’Argentina degli artisti del pallone. La Spagna, invece, è ciò che di meglio può offrire il calcio mondiale a livello di possesso palla: trasmissione a due tocchi, movimenti senza palla e grandi qualità individuali in mezzo al campo con frequenti cambi di gioco. Il tutto finalizzato da un Villa che sta attraversando un vero e proprio momento di grazia. Così la squadra di Del Bosque ha saputo reagire alla sconfitta all’esordio (immeritata) contro la Svizzera, centrando la qualificazione agli ottavi ed eliminando poi Portogallo e Paraguay. Gli allenatori – Forti della forza delle rispettive squadre, entrambi i ct si dicono fiduciosi. Il volpone Vicente Del Bosque vive l’attesa con grande serenità. "Questa Germania ha molti giocatori del Bayern, come quella fortissima degli Anni 70. Khedira e Schweinsteiger sono la chiave del funzionamento del gioco, poi ha Lahm, Ozil, Klose che è straordinario. Rispetto alla partita di due anni fa hanno cambiato molto. Comunque siamo abituati alla competizione: il nostro calcio si basa più sulla tecnica che non sullo sforzo fisico, anche se fossero stanchi, il fatto di giocare una semifinale mondiale ci fa ovviare a un problema del genere". Dopo aver sgambettato il Pipe de Oro, Joachim Loew vuole fare lo stesso anche con gli spagnoli. "Non cambieremo il nostro gioco, anche se manca Mueller. Loro puntano sul possesso palla, noi cercheremo di metterli in difficoltà, ma se non attaccheremo non avremo la minima possibilità di batterli. La Spagna è la squadra meglio organizzata degli ultimi anni e hanno un attacco molto forte, giocano da molto tempo insieme, si conoscono a memoria e perciò questo non possiamo commettere errori. Noi siamo cresciuti molto e siamo preparati per affrontare quella che è la miglior nazionale degli ultimi anni. Allora non avevamo la classe di oggi: non eravamo capaci di dominare le partite. Ma ora sì".