Concerto Springsteen, assolto il manager
Il 17 maggio del 2008 Bruce Springsteen cantò a San Siro, macchiandosi di una grave colpa: avere sforato i limiti orari e acustici. A farne le spese è stato il manager itaiano della star, Claudio Trotta, che dopo mesi di polemiche, un'accusa formale e un processo per disturbo della quiete pubblica e inosservanza dei provvedimenti dell'autorità pubblica, oggi finalmente ha ottenuto l'assoluzione. Secondo quanto ricostruito dal pm di Milano, Giulio Benedetti, quella sera la performance dello statunitense terminò 22 minuti oltre l'orario fissato, sforando anche il tetto dei decibel imposto dall'Asl cittadina (i concerti del Meazza non devono superare i 78 dB). Il caso adesso è chiuso, ma Trotta ancora non gioisce: "Non riesco a essere contento fino in fondo per l’assoluzione. Questo processo ha rappresentato un insulto allo spettacolo e a chi ama la vita e la musica. Il fatto che ci sia stato questo processo e quello che è stato detto sulla vicenda sono ferite non rimarginabili. Si è descritto il nostro, che è un lavoro che amiamo, come qualcosa che fa del male alle persone. Non è così". Una dato è certo per il manager: "Non organizzerò più concerti a San Siro finché le cose non cambieranno. I limiti proposti dalla giunta per gli spettacoli, tra gli altri, di Ligabue e dei Promessi Sposi, non consentono qualità. Non siamo messi in condizione di fare il nostro lavoro. Bisogna arrivare almeno a una soglia di tolleranza di 90 decibel, come accade in molte altre città italiane. Si è parlato di problemi fisici e psichici per chi abita in zona San Siro a causa dei concerti: ma nessuno è venuto a denunciare un danno reale". Con l’assoluzione, è anche caduta la richiesta dell’avvocato Gilberto Pagani, che rappresentava una quarantina di residenti che si erano costituiti parti civili e avevano chiesto ognuno tre mila euro di risarcimento a carico del manager. Infine, Trotta lancia un appello agli artisti: "Mi auguro che si sveglino; finora non hanno avuto il coraggio di dire una sola parola su questi processi". Molte rock star e gruppi stranieri hanno invece reagito con una fuga da Milano. La decisione del giudice non è stata gradita dal comitato San Siro Vivibile che ha commentato: "Premesso che nessun residente-comitato-associazione di San Siro ha denunciato il promoter né tantomeno Spingsteen (per non aver rispettato l'ordinanza sindacale) ma che i cittadini si sono limitati a costituiti parte civile solo dopo che la Procura della Repubblica aveva rinviato a giudizio il promoter (su segnalazione di Arpa per disturbo alla quiete pubblica), la sentenza di oggi assolve il Trotta in quanto il giudice penale ha deciso che il disturbo alla quiete pubblica è un illecito "amministrativo". E la Pubblica Amministrazione ? Che fa il Sindaco per sanzionare l’illecito amministrativo relativo al disturbo alla quiete pubblica? Alza il limite dei decibel concessi in deroga autorizzando di fatto un aumento del rumore. I cittadini ringraziano il Sindaco per lo spiccato senso dell’humor".