L'azzurro Prandelli punta su ottimismo e qualità
Di Lippi (almeno di quello dell’ultima rassegna sudafricana) rimarrà la cultura del gruppo e la volontà di creare una squadra affiatata. Il fattore nuovo che però emerge dalla conferenza di presentazione di Cesare Prandelli è qualità, ossia la caratteristica che più è mancata alla compagine italiana nell’ultimo Mondiale. Al suo battesimo ufficiale da allenatore della nazionale di calcio, oltre ai tradizionali ringraziamenti alla FIGC e alle frasi di circostanza ("è il punto più alto della mia carriera"), l’ex allenatore della Fiorentina detta i dogmi su cui costruire la nazionale del futuro, quella che sarà chiamata a qualificarsi all’Europeo di Polonia e Ucraina del 2012 e, in seguito, ai mondiali brasiliani del 2014. "Ricette non ce ne sono, ho voglia di iniziare una grande avventura – esordisce fiducioso Prandelli –. Voglio una nazionale con giocatori di qualità, ci sono anche in Italia. Non voglio pensare alle difficoltà di costruire il gruppo perché gli elementi di spessore non dovrebbero mai trovare problemi a coesistere. Penso infatti ci sono altri giocatori oltre a quelli del mondiale, il movimento li produce ma ci vuole una programmazione per farli cresce e farli esprimere al massimo. Questo sarà il mio obiettivo". Apertura quindi a Cassano, Balotelli, Miccoli o chi altro? "Chiamerò chi lo merita – glissa il ct italiano –. La maglia azzurra non è né mia né vostra, ma di tutti". Taglio con il passato – A chi prospetta, oltre a nuove convocazioni, anche qualche ritorno clamoroso, Cesare Prandelli non lascia molte speranze. "Totti? Malgrado il grande rapporto di stima che ci lega, non sto pensando a Francesco in questo momento. Non vorrei trovarmi un giorno in una partita decisiva a dover convocare questi grandi giocatori, significherebbe che ho sbagliato tutto". Tuttavia il vecchio corso di Lippi qualcosa su cui lavorare l’ha lasciato. "Marcello ha lasciato qualcosa di positivo: ripartiamo dalla mentalità e l'attaccamento alla maglia, da cui voglio ripartire per costruire una solida Nazionale, a partire dallo staff tecnico e da Buffon, il quale spero possa essere il nostro capitano nell’Europeo del 2012". Intanto, se fosse per Prandelli, a essere immediatamente convocata sarebbe la moviola in campo. "Sono d'accordo. Sarebbe un deterrente per la violenza e per abbassare i toni dopo le gare. Inoltre sarebbe anche spettacolare durante la partite rivedere queste azioni. Sarebbe una soluzione fantastica per creare uno spirito giusto per consentire alle famiglie di andare allo stadio e vivere con serenità un momento spettacolare come una partita di calcio". L'esordio per Prandelli sarà il 10 agosto a Londra con l'amichevole con la Costa d’Avorio, poi le qualificazioni per gli Europei, a cui il neo ct sta già pensando. "Sto pensando alle prime convocazione per la qualificazione Europea. Sarebbe bello iniziare con partite giocate bene e intravedere la possibilità di migliorare strada facendo".