Arriva il dominio "xxx" per i siti pornografici

Tatiana Necchi

Un dominio che in modo sapiente è stato battezzato "xxx" per i siti a contenuto pornografico vietati ai minori: l’Icann, l’ente per l'assegnazione dei nomi sulla Rete, ha ammesso che il rifiuto opposto tre anni fa ad un’analoga richiesta presentata dalla Icm è stato un errore e sta lavorando alle procedure necessarie per poter usufruire della nuova registrazione. In attesa del via libera - L'Icm aveva presentato la prima richiesta nel 2000, e da allora per tre volte l’Icann ha respinto la proposta: una scelta definita oggi "non coerente con l’applicazione di una politica obbiettiva e neutrale". Dunque l’industria del porno potrebbe presto stappare bottiglie di champagne. Ora manca solo il via libero definitivo. che dovrebbe arrivare da qui a poco. Pro e contro - Succesisvamente si aprirà una nuova pagina per il porno se si pensa che nel mondo sono 370milioni i siti a luci rosse e che si ritiene che mettere un suffisso specifico a queste pagine web renderebbe più agevole il lavoro della polizia per identificare eventuali abusi, e anche delle industrie per rendersi conformi alle regole internazionali. Coloro che sono contrari, ivnece, sostengono che così facendo si renderebbe più normale l’"uso" del porno. I "domini di primo livello generici", generic top-level domain o gTLD, costituiti da tre o più lettere, sono utilizzati in generale da particolari classi di organizzazioni, per esempio, com per organizzazioni commerciali. La maggior parte dei gTLD sono disponibili in tutto il mondo ma per ragioni storiche "gov", "mil" ed "edu" sono riservati rispettivamente al governo, all’esercito e agli enti educativi statunitensi.