Fini: "Con Berlusconi c'è conflitto ma si può superare"
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, riconosce che con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, "vi è conflitto, vi sono differenze d’opinioni ma se c'è la volontà, sono cose superabili. L’importante è che siano mantenute le regole del dibattito". Sono queste le parole dette durante un’intervista al quotidiano israeliano Yediot Aharonot in vista degli impegni che il presidente della Camera avrà da domani in Israele quando, tra l'altro, inaugurerà alla Knesset l’Associazione d’amicizia inter-parlamentare Italia-Israele. Fini tira le somme del suo rapporto con il capo del Governo italiano e alla domanda se ci sia il rischio di un allontanamento dei suoi uomini dal governo, risponde: "Non credo. Sin dal congresso non ci sono stati segni che le cose stiano prendendo questa piega. Nessuno è stato allontanato per aver espresso appoggio nei miei confronti. La discussione si aggira intorno ad opinioni e politiche, non riguarda posizioni chiave nell’Amministrazione". Ma il quotidiano incalza anche su un’altra questione ossia se le posizioni espresse dalla Lega possano dare segnali di una situazione simile a quella del Belgio. Ma sulla questione della Lega Fini ha le idee chiare: "In Belgio le differenze sono a sfondo etnico e linguistico. Qui, Nord o Sud, siamo tutti italiani. La Lega Nord si diverte a fare provocazioni. Non è concepibile proporre in Italia una separazione analoga a quella che viene richiesta in Belgio". In pratica, "La Padania non esiste e non è mai esistita, è una felice invenzione di tipo propagandistico. Il rischio per il senso di italianità è più forte quando non si contrastano quelle goliardate, quelle sortite estemporanee e progagandistiche, quelle invenzioni come la Padania, la bandiera con il Sole delle Alpi e il Va pensiero inno padano". Concetto che il Presidente della Camera ha rimarcato nel pomeriggio di lunedì nel corso del convegno organizzato dalle Fondazioni Spadolini e Fare Futuro.