Alitalia, rotto il fronte del no

Silvia Tironi

Impossibile esprimere le proprie posizioni e il proprio parere, per questo motivo si è incrinato il fronte del 'no' dei sindacati autonomi che non hanno aderito al piano di salvataggio di Alitalia. E si profila lo sciopero generale.  L'Anpav, l'associazione degli assistenti di volo, ha dunque lasciato l'assemblea organizzata a Fiumicino e convocata dalle sigle autonome che non hanno sottoscritto l'accordo con Cai sui contratti e i criteri di assunzione. La causa? "L'impossibilità di manifestare le proprie ragioni, a fronte di una contestazione sicuramente precedentemente organizzata, che non ha permesso di esprimere la propria posizione": con queste parole il presidente dell'Anpav, Massimo Muccioli, ha in pratica parlato di "un vero e proprio agguato predisposto dai compagni e amici della cordata del no". Che ha dunque portato l'Anpav a intraprendere una strada del tutto personale. "L'associazione, ha sottolineato Muccioli, "in piena autonomia deciderà nelle prossime ore e nei prossimi giorni in base a chiarimenti e novità che possano eventualmente convincerci ad aderire o meno all'accordo". Muccioli parla anche di "preconcetto assurdo", che consiste nell'aver "sottoscritto (lo scorso settembre, ndr) l'accordo a Palazzo Chigi solo qualche ora prima del fronte del no. Un atto compiuto nella consapevolezza della necessità di andare alla sottoscrizione dell'accordo, così come in tempi successivi anche le altre sigle hanno sottoscritto e accettato. Diversa cosa era ed è la presa di posizione di non firma dell'accordo del 31 ottobre, in quanto mancante di alcuni chiarimenti e rassicurazioni precedentemente garantite". Lasciando l'assemblea, Muccioli ha quindi "denunciato, a livello personale, un vero e proprio agguato". Solidarietà a Muccioli è stata espressa dalla Fit Cisl: "Impedire al presidente dell'Anpav di esprimere le proprie opinioni - si legge in una nota - la dice lunga sul clima di faziosità che si è voluto costruire attorno alla vertenza Alitalia. Emerge in modo chiaro come questo appuntamento sia stato voluto e costruito in un clima intimidatorio che non è in alcun modo giustificato dai contenuti di un accordo che offre garanzie e tutele ai lavoratori di Alitalia". Tra i dipendenti del 'fronte del no' c'è molta preoccupazione. Sui ivolantini affissi fuori dalla sala a Fiumicinosi legge: "Cai contro la famiglia, contro le donne, contro le madri,contro i lavoratori". Un dei comandanti presenti all'assemblea ha dichiarato: "C'è stata una chiusura troppo forte da partedella Cai verso i lavoratori, una mancanza del rispetto degli accordifirmati a Palazzo Chigi; a questo punto anche la Cai deve fare un passoindietro".