Forca Italia

Tatiana Necchi

Metà del Paese è convinta che alcuni magistrati & politici & giornalisti si servano dei processi per eliminare Berlusconi, l’altra metà è convinta che Berlusconi si serva delle leggi per eliminare i suoi processi. Chi pensa entrambe le cose non fa testo. Berlusconi spacca l’Italia dal 1994 e il tifo incondizionato pro o contro di lui serve una sorta di causa superiore, tra il derby sportivo e la guerra civile: ogni faziosità, in tal senso, è come se beneficiasse di speciali attenuanti. Tutto il resto però no, non vanta neppure queste attenuanti: perciò dovremmo piantarla col bipolarizzare ogni faccenda di giustizia per effetto trascinamento. I poliziotti difesi da destra e viceversa, Stefano Cucchi difeso da sinistra e viceversa, e gli immigrati, i no-global, i gìottini, tutto. Il forcaiolismo di sinistra ha radici datate, quello di destra ha recuperato di recente e si è mosso a singhiozzo coi sondaggi in mano: nell’insieme, un capolavoro che spinge i media a scimmiottare i peggiori riflessi condizionati della politica. Questo per dire che personalmente me ne frego del Don Gelmini «amico» del centrodestra, trattato come se avessero trafitto San Sebastiano: conosco il caso di un tizio accusato di pedofilia - Luca Pellegrino, detenuto a Castrovillari, sotto processo a Cosenza - che in confronto al caso Gelmini grida vendetta cento volte. Amici garantisti, difendete anche lui.